Carnevali: «Sassuolo corretto, nessun accordo con Palumbo»
L’ad neroverde: «Abbiamo solo parlato con il procuratore, poi il Modena ha alzato il muro»
SASSUOLO. Quello che si è da poco chiuso è stato un calciomercato movimentato in casa neroverde, sia in entrata che in uscita. Sono cinque i nuovi giocatori arrivati al Mapei Football Center nelle ultime settimane e che cercheranno di aiutare il Sassuolo a raggiungere l’obiettivo della promozione. A Laurs Skjellerup e Tijs Velthuis, nelle ultime ore di trattative si sono aggiunti alla rosa di mister Fabio Grosso anche giocatori esperti come Simone Verdi, Luca Mazzitelli e Kevin Bonifazi.
Carnevali: «Valutiamo questi ragazzi»
«Con Skjellerup abbiamo fatto un investimento, abbiamo speso 3.200.000 euro. Crediamo e speriamo che possa avere un futuro, il nostro scouting crede molto nelle sue potenzialità – ha spiegato giovedì 6 febbraio in conferenza stampa l’amministratore delegato neroverde, Giovanni Carnevali – Velthuis riteniamo sia un giocatore che ci potrà dare qualcosa, lo valuteremo da qui alla fine della stagione (è arrivato a Sassuolo con la formula del prestito con diritto di riscatto, ndr), come valuteremo gli altri tre, arrivano da squadre che hanno fatto investimenti. Crediamo sia giusto valutare questi ragazzi e dopodiché assieme, senza nessun tipo di impegno, capire che cosa si vuol fare». Verdi, Mazzitelli e Bonifazi, infatti, resteranno al Sassuolo in prestito fino al 30 giugno, poi appunto la dirigenza neroverde valuterà se avanzare un'offerta per confermarli: «Si tratta di ragazzi che ormai conosciamo, ragazzi pronti, non sono giovani come nel caso di Skjellerup per il quale abbiamo pensato di fare un investimento perché crediamo possa avere un futuro. Gli altri sono giocatori pronti. Qui subentra un po’ il rapporto che c’è anche con gli altri club».
Il caso Palumbo
Nelle ultime ore di calciomercato il Sassuolo sembrava vicino a portare sotto al Campanone Antonio Palumbo, ma poi il passaggio in neroverde non si è concretizzato. Per una scelta del Sassuolo, che ha deciso di tirarsi indietro per non mettere in difficoltà il Modena, o perché il muro dei canarini ha retto all’offerta neroverde?: «Abbiamo parlato con il procuratore – ha detto l’a.d. Carnevali – Palumbo è un giocatore importante, il Modena ha fatto una richiesta economica, noi abbiamo fatto una nostra offerta. Non c’è mai stata una trattativa vera, anche perché è vero che abbiamo un ottimo rapporto con il Modena, quindi nel momento in cui la loro richiesta e l’offerta nostra era molto distante non siamo neanche partiti. A volte credo sia anche giusto così, tra società in cui c’è un buon rapporto bisogna portare avanti anche altri obiettivi, che non siano soltanto quelli di arrivare fino all’ultimo a dover fare una trattativa. Palumbo aveva dato l’ok al trasferimento? Non c’è mai stato un accordo tra noi e il giocatore».
Il recupero di Berardi
Anche al termine di questa finestra di calciomercato, il Sassuolo può contare ancora sulla qualità di Domenico Berardi, rientrato da un lungo stop ad inizio ottobre: «La cosa più importante è ripartire, cercare di fare questo suo percorso per arrivare al termine del campionato nel modo migliore, che ci sia un recupero prima di tutto sotto l’aspetto fisico. Quello che era stato preventivato si sta realizzando. Tutto questo non l’abbiamo deciso soltanto noi, l’abbiamo deciso assieme al giocatore. Credo debba essere visto come qualcosa di speciale avere un ragazzo come Domenico Berardi che tiene particolarmente a dare un contributo, e lo sta dando, per far sì che la sua squadra possa risalire in Serie A. Non è da tutti, questo merita un plauso speciale da parte nostra. Questo fa capire il grande legame che c’è con il ragazzo e la grande professionalità».
La seconda squadra
L’amministratore delegato neroverde Carnevali ha anche parlato del tema ‘seconda squadra: «L’anno scorso la Federazione non ci ha permesso di farla perché non c’erano posti liberi, l’unico posto è stato dato all’Atalanta. Questo è un po’ un problema che abbiamo in Italia sulle seconde squadre. Se facciamo in questo modo, siccome sono venti le società di Serie A, ci vorrebbero venti anni in totale, se tutte volessero fare la seconda squadra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA