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Magnanelli, chi si rivede al Ricci: «Sassuolo da serie A». E Berardi lo applaude dalla tribuna

di Valentina Spezzani

	Francesco Magnanelli allo stadio Ricci con Emiliano Bigica
Francesco Magnanelli allo stadio Ricci con Emiliano Bigica

Il “Puma”, capitano e bandiera neroverde, è tornato allo stadio nei panni di allenatore della Juventus Primavera per la sfida contro il Sassuolo di Bigica: «La squadra di Grosso è la più forte della B. Mi ha fatto piacere vedere Domenico»

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SASSUOLO. Le tribune dello stadio Ricci erano piene ieri mattina in occasione di Sassuolo-Juventus, gara del campionato Primavera. Tanti erano lì per riabbracciare capitan Francesco Magnanelli, tornato “a casa” per la prima volta da avversario – sulla panchina della Primavera dei bianconeri – e accolto da tanti applausi.

D’altra parte, difficile, anzi impossibile, dimenticare chi ha portato il Sassuolo dalla Serie C2 alla A, arrivando a giocare perfino in Europa League. Proprio al Ricci a luglio 2022 si è tenuto il “Magnanelli Day”, per celebrare il suo addio al calcio giocato, e all’ingresso c'è un murales che lo ritrae, sullo sfondo i luoghi celebri della città. La maglia neroverde col numero 4 è stata l'unica ad essere stata ritirata nella storia del club.

Le parole del “Puma”

Magnanelli, com'è stato ritornare in questo stadio nelle vesti di allenatore della Juventus?

«Sicuramente è stata una grande emozione giocare qua – racconta in esclusiva alla Gazzetta – in questo luogo ho lasciato tantissimo, i ricordi sono ancora molto vivi e lo saranno sempre, è molto particolare, emozionante. È stato davvero bello».

In tribuna c'era tutto il Puma Fan Cleb, rigorosamente con la “e”, lo storico gruppo dei tuoi supporters, con sede nella barberia Mazzi.

«C'erano diverse persone importanti, c'era anche la mia famiglia. Al Ricci ci sono cresciuto, abito a duecento metri da qui ed è qui che vengo a giocare con mio figlio appena ho un attimo di tempo. Arrivare da avversario, da allenatore della Primavera della Juventus è stato bello, strano, particolare, mi vengono in mente un sacco di aggettivi».

Il tuo ritorno ha portato sugli spalti perfino Domenico Berardi.

«Mi ha fatto molto piacere che ci fosse, l'ho visto tra primo e secondo tempo, abbiamo un rapporto particolare, ci conosciamo da tanto. Sapete tutti che giocatore sia, il rapporto che ci lega, non mi aspettavo di vederlo, ha dimostrato ancora una volta di essere un ragazzo di uno spessore notevole».

Il Capitano torna però a casa sconfitto, nel primo tempo meglio il Sassuolo, nel secondo la sua Juventus è partita bene trovando anche il pareggio, poi però l'espulsione di Martinez ha cambiato l'inerzia del match, al fischio finale a festeggiare è state la squadra di Bigica.

Le parole di Bigica

Mister, come giudichi questa partita? Tre punti persi?

«Credo che i miei ragazzi abbiano fatto un'ottima partita, siamo partiti bene, nella parte centrale del primo tempo siamo stati alla pari, poi credo che abbiamo finito meglio. Credo che se una squadra avesse dovuto portare a casa qualcosa di più, quella era la nostra. Abbiamo iniziato benissimo il secondo tempo, abbiamo avuto occasioni per vincere, l'episodio dell'espulsione ha spostato gli equilibri, e nonostante tutto stavamo tenendo bene il campo, è ovvio che in quelle situazioni, se concedi qualcosina e certi giocatori rischi sempre di pagarla, abbiamo concesso mezzo tiro a Bruno e poi Minta è arrivato sulla respinta e ha fatto il 2-1. È un peccato perché i miei hanno fatto tutto quello che gli avevo chiesto, e lo hanno fatto bene, vado via con un po' di rammarico, secondo me meritavamo molto di più».

Stai dando un’occhiata al campionato di Serie B?

«Assolutamente sì, ho visto il derby venerdì sera e sono molto ma molto contento. Si respira un’aria diversa, nuova. Credo che per ripartire qualche volta si debba cadere. La caduta dello scorso anno fa male, ma credo che il Sassuolo abbia avuto la forza di ripartire nel migliore dei modi con gente fresca, nuova e tenendo dei giocatori fuori categoria. È ovvio che per me i neroverdi sono nettamente i favoriti del campionato, ma vincere non è mai facile, e quindi faccio i complimenti alla società, al mister e ai ragazzi».

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