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Segni Visibili, il progetto di Sassuolo Calcio e “Non è Colpa Mia” contro la violenza di genere

Segni Visibili, il progetto di Sassuolo Calcio e “Non è Colpa Mia” contro la violenza di genere

Tante iniziative coinvolgeranno la comunità sassolese in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

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SASSUOLO. In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, il Sassuolo Calcio e l’Associazione “Non è Colpa Mia” di Sassuolo uniscono le forze per lanciare “Segni Visibili”, una campagna di sensibilizzazione che mira a combattere la violenza di genere, affrontando il tema con un’attenzione particolare sia verso gli adolescenti che verso gli adulti.

Questa collaborazione nasce con l’obiettivo di creare una comunicazione efficace e consapevole, capace di raggiungere un vasto pubblico e generare un cambiamento positivo nelle mentalità e nei comportamenti. La campagna è stata sviluppata con un’attenzione scrupolosa al linguaggio, ai messaggi veicolati e al modo di presentare i dati, così da stimolare una riflessione profonda sulle dinamiche di violenza spesso normalizzate nella nostra società.

Con un approccio costruttivo e concreto, il progetto “Segni Visibili” prevede una serie di iniziative che coinvolgeranno la comunità di Sassuolo e non solo:

  • Raccolta fondi solidale dal 25 Novembre al 1° Dicembre: il 50% dell’incasso settimanale del Sassuolo Official Store sarà devoluto all’associazione “Non è Colpa Mia” per sostenere il loro impegno nella lotta alla violenza di genere.
  • Attività del 25 Novembre: presso il Sassuolo Official Store dalle ore 18 alle 19.30 saranno presenti le operatrici del Centro Antiviolenza TINA per fornire informazioni e supporto a chiunque ne avesse bisogno. In contemporanea, calciatrici e calciatori neroverdi diventeranno ambasciatrici e ambasciatori di un gesto simbolico di sensibilizzazione e solidarietà verso tutte le vittime di violenza: distribuiranno al pubblico fiori donati da Mirtilla Laboratorio Floreale. Presente anche il vicesindaco di Sassuolo Serena Lenzotti in rappresentanza del comune.
  • Punto informativo permanente: dal 25 Novembre il Sassuolo Official Store diventerà anche un punto informazioni per conoscere i servizi offerti dal Centro Antiviolenza TINA, rendendo ancora più tangibile l’impegno del club a supporto della comunità.
  • Campagna di sensibilizzazione: manifesti e cartoline verranno esposti e distribuiti nel centro di Sassuolo per diffondere consapevolezza sul tema e fornire informazioni utili a chi vive situazioni di difficoltà.
  • Spot dedicato: i calciatori e le calciatrici neroverdi saranno protagonisti di uno spot che sarà pubblicato il 25 Novembre sui canali social del Sassuolo Calcio. Il video sarà inoltre proiettato in anteprima il 23 Novembre al Mapei Stadium in occasione di Sassuolo-Salernitana.

Un ringraziamento particolare va al Centro Antiviolenza TINA – Unione Comuni Distretto Ceramico, che ha supportato la creazione della campagna. Grazie al loro prezioso contributo, si è potuto dare voce a un messaggio che non può e non deve passare inosservato: insieme, si può spezzare il silenzio che circonda la violenza di genere, dando speranza e forza a chi ne ha più bisogno. Per maggiori informazioni è possibile contattare il centro al numero 331 1354674 (servizio attivo anche su WhatsApp).

L’Associazione “Non è Colpa Mia” si dedica dal 2020 alla sensibilizzazione sul tema della violenza di genere attraverso eventi, incontri e collaborazioni. Il progetto è stato portato avanti dalla socia Roberta Barra, formatrice, coach ed esperta di comunicazione, che da anni sviluppa percorsi dedicati alla parità di genere e alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Martina Mammi, artista e socia dell’associazione, ha realizzato un’illustrazione esclusiva per la campagna, catturando con potenza visiva l’urgenza del messaggio. Una bocca spalancata come bisogno incontenibile di urlare al mondo le cose subite, che inaspettatamente sono simboleggiate da fiori, per sottolineare l’intenzione di farle evolvere in qualcosa di positivo. Chiaro è il bisogno di dar vita e nuove parole e nuova cultura in grado di cambiare le cose per ogni donna. Attive nell’iniziativa l’Avv. Angela Ninzoli e l’Avv. Simona Fiandri, Presidente e Vice Presidente dell’Associazione, legali specializzate in diritto di famiglia e impegnate da anni sui temi della violenza, della tutela e delle differenze di genere.

Origine della campagna: un impegno basato su dati reali e un’analisi approfondita

Un’accurata analisi dei dati raccolti da diverse fonti – come le indagini condotte da Fondazione Libellula, WeWorld-Ipsos e il rapporto D.i.Re – ha messo in luce la drammatica normalizzazione di comportamenti violenti, soprattutto tra i più giovani. Per esempio, 1 adolescente su 5 non considera violenza toccare o baciare una persona senza il suo consenso, e il 56% degli adolescenti ritiene che la gelosia sia un’espressione d’amore. Questi atteggiamenti, apparentemente innocui, diventano terreno fertile per la legittimazione di dinamiche di potere e controllo.

Il lavoro preliminare alla campagna ha evidenziato quanto sia importante educare e sensibilizzare su questi temi, mostrando come molte azioni percepite come “normali” o accettabili possano, in realtà, contribuire a un contesto in cui la violenza di genere non solo non viene fermata, ma spesso viene addirittura incentivata. L’obiettivo è stato quindi quello di rendere visibili questi dati, portandoli all’attenzione di giovani, adulti e comunità, con la consapevolezza che la divulgazione di informazioni accurate può contribuire a cambiare la percezione comune e favorire la costruzione di relazioni basate sul rispetto e sul consenso.

Le indagini mostrano che molti adolescenti in Italia non riconoscono come violenza alcuni comportamenti che violano il consenso:

20% degli adolescenti non considera violenza toccare o baciare qualcuno senza il suo consenso.

Più di 1 su 4 ritiene accettabile divulgare dettagli intimi del partner senza permesso.

56% degli adolescenti considera la gelosia una normale espressione d’amore, secondo una ricerca della Fondazione Libellula. Questa visione può facilmente trasformarsi in controllo e possesso, aprendo la strada a dinamiche di violenza psicologica.

Questi dati evidenziano come molti giovani abbiano difficoltà a riconoscere i confini del rispetto e del consenso nelle relazioni. La normalizzazione della gelosia e la mancanza di consapevolezza su cosa sia effettivamente violenza (anche non fisica) indicano un bisogno urgente di programmi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole.

Anche tra le donne adulte, emergono dati allarmanti che indicano un forte squilibrio di potere economico all’interno delle relazioni:

1 donna su 3 in Italia non possiede un conto bancario, limitando la propria autonomia finanziaria.

Secondo un’indagine WeWorld e Ipsos, il 49% delle donne ha subito violenza economica almeno una volta, una percentuale che sale al 67% tra le separate o divorziate.

Il 27% delle donne separate ha subito decisioni finanziarie prese dal partner senza consultazione.

Dal rapporto annuale della rete D.i.Re (2022) risulta che quasi 1 donna su 3 tra le utenti dei centri antiviolenza è a reddito zero, rendendola estremamente vulnerabile.