Concessione dell’A22, ricorso al Tar: bretella Campogalliano-Sassuolo e Cispadana di nuovo a rischio
Autostrade per l’Italia e l’associazione Adusbef contestano il diritto di prelazione che Autobrennero vanta nel bando governativo
MODENA. La nuova concessione per l’A22? La prelazione per la società Autobrennero non è certa e questo inquieta i soci e rende più lontana anche la realizzazione di Campogalliano-Sassuolo e Cispadana. Nel caso non ci fossero problemi invece la decorrenza della nuova concessione, della durata di 50 anni, partirà dal primo gennaio 2026. La normativa europea sulla concorrenza nei bandi scombussola infatti i piani dell’Autobrennero, la quale si vedrebbe forse preclusa la strada per rinnovare la propria concessione autostradale sull’A22.
Il rischio per i progetti annunciati
I circa dieci miliardi di euro messi a disposizione dalla società autostradale (compresi quelli destinati alla Campogalliano-Sassuolo e alla Cispadana) potrebbero dunque evaporare. Il presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, preferisce per ora non commentare questa possibilità (via Martiri della Libertà ha il 4,24% di Società Autobrennero). Autobrennero ha presentato un piano di investimenti totale da più di un miliardo di euro per realizzare una volta ottenuta la concessione opere di adduzione su tutti territori attraversati dalla A22, di cui circa 60 milioni destinati alla Provincia di Modena e circa 30 a quella di Reggio Emilia (oltre a 180 per il mantovano) e a cui è legato anche lo sblocco definitivo dei finanziamenti relativi ad importanti opere attese ormai da decenni dai nostri territori come la Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana appunto.
Il ricorso al Tar del Lazio
Autostrade per l’Italia, possibile concorrente della Società A22 per la concessione dell’Autobrennero, ha presentato un ricorso al Tar del Lazio in merito al bando governativo e pubblicato proprio in chiusura d’anno: e lo stesso ha fatto l’Adusbef, una delle associazioni che difendono gli interessi dei consumatori, che sarebbe preoccupata per gli impatti negativi su ambiente e popolazione, oltre che per lo stesso diritto di prelazione e per la tutela della concorrenza. Società Autobrennero ha deciso nei giorni scorsi in attesa di entrare nel vivo della procedura di gara di mantenere il riserbo circa le prossime attività della società relative alla stessa.
Il commento di Paolo Trande (Avs)
Sul tema interviene invece Paolo Trande, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra. «Il 31 dicembre scorso – spiega il politico modenese eletto nelle ultime elezioni e ora sui banchi della maggioranza del Consiglio regionale – il Ministero di Salvini emette un bando di 10,2 miliardi con un presunto “diritto di prelazione” per chi ha presentato il progetto di finanza (project financing). Ciò porta i beneficiari del cosiddetto “diritto di prelazione”, gli attuali gestori di Autobrennero, ad annunciare, dopo il giubilo iniziale, il ricorso al Tar perché non è sufficientemente solido il “diritto di prelazione” (il presidente della Provincia Autonoma di Trento Fugatti ha però negato a mezzo stampa di aver fatto ricorso, ndr). I concorrenti teorici ricorrono a loro volta al Tar perché il “diritto di prelazione” viola il principio di concorrenza», conclude con queste parole il consigliere regionale Paolo Trande.
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