Il camionista 21enne che ha salvato la donna accoltellata: «Era sopra di lei con il coltello insanguinato»
Alen Halilovic: «Mi sono fermato per aiutarla, altri no. L’ho allontanato con la forza»
Se non si è consumato l’ennesimo femminicidio, è merito di un 21enne di Verona che non si è voltato dall’altra parte: «Ho visto che lui era a cavalcioni di lei, la picchiava e aveva un coltello in mano» ha raccontato. Di fronte a un uomo robusto, alto e armato, Alen Halilovic, originario della Bosnia ma nato e cresciuto in Italia, non ha esitato a scendere dal furgone e affrontarlo a mani nude. Il giovane, autista di una ditta di Verona, ieri mattina era diretto a Dosolo per una consegna e si trovava alla guida di un furgone. Appena ha svoltato sulla strada del ponte che passa sul Po, ha notato qualcosa di strano.
Cosa è successo
«Ho visto una Bmw bianca ferma in mezzo alla strada con le portiere aperte, all’incrocio. Ho visto due persone che litigavano e si picchiavano». Senza pensarci un attimo, ha fatto inversione e si è messo dietro l’auto. In quel momento l’aggressore aveva atterrato la sua vittima e brandiva un coltello: «Sono sceso con il telefonino, ho iniziato a riprendere e a urlare di tutto. Lui si è alzato e si è girato verso di me con il coltello in mano, era insagnuinato. Mi sono un attimo impaurito. A un certo punto, ha buttato il coltello. Però è tornato da lei e ha cercato di caricarla in macchina a forza, io allora mi sono buttato addosso a lui e glielo ho impedito. La donna si è aggrappata alla mia gamba per salvarsi. Non ci ho più visto e, con tutte le mie forze, l’ho spinto verso il fondo della macchina e mi sono messo in mezzo a loro. Non parlava, faceva solo dei versi, era fuori di sé. Aveva gli occhi spalancati, le labbra completamente bianche, stra-secche». Nel frattempo, il 21enne ha chiesto aiuto ad altre persone: «Poi è sceso anche un altro ragazzo, poi è passata per caso un’ambulanza della Croce Rossa. Una fatalità fortunata».
I soccorsi
Nel frattempo «cercavo di calmarlo e i paramedici si erano avvicinati alla donna, che era stata accoltellata alla gola». In quel momento, l’aggressore è corso in auto. L’autista ha continuato a filmarlo e lo ha ripreso mentre se ne andava. «Mentre parlavo con quella donna, mi diceva: “Sto morendo, aiutami, non vedo e non sento più niente”. Ho continuato a parlarle per farla restare cosciente. Mi ha detto che quello doveva essere l’ultimo incontro con lui...». «Quando mi sono trovato lì, mi sono fermato, ma altri che sono passati non hanno fatto niente. Io ho pensato che poteva essere una mia amica, mia sorella, mia mamma, ma anche qualsiasi altra persona, non fa differenza per me. Questa rabbia mi ha dato la forza di intervenire».