Modena, la Baracchina nel mirino dei ladri: il titolare deve dormire nel bar
Terzo colpo notturno in una settimana nel locale di viale Amendola: «Così non andiamo avanti»
MODENA. 20 novembre, 28 novembre: il copione è lo stesso. A una settimana di distanza la Baracchina di viale Amendola, conosciuto e storico locale cittadino, è ancora vittima di un raid dei ladri. E come detto: il copione è lo stesso.
«Danni più gravi dei furti»
«Sì, è successo di nuovo – spiega Fabio Cavazzoni, uno dei soci dell’attività – come la volta scorsa hanno sfondato una vetrata utilizzando un sasso, come la volta scorsa hanno tagliato i teloni che circondano il locale. E come la volta scorsa si sono portati via i palmari per gli ordini ai tavoli. Sono spariti anche 300 euro di fondo cassa. Insomma, il furto non è stato particolarmente importante, di grave ci sono i danni che questi ladri hanno lasciato nel loro passaggio. Il telone tagliato, credo in segno di sfregio perché non c’era motivo di farlo, poi la porta a vetri sfondata. Praticamente hanno colpito la stessa della volta scorsa: una settimana fa avevano distrutto la parte di sotto che ora è rinforzata, intorno alle 2,30 di due notti fa hanno invece spaccato la parte superiore. Tutto questo per dire che a conti fatti il danno economico è di circa 5mila euro».
«Sempre sul chi va là»
Cavazzoni aggiunge: «L’assalto è durato una manciata di minuti. Siamo già stati vittima di un furto, anzi di un doppio furto, nella notte del 20 novembre e da allora siamo sempre sul “chi va là”. Quando ci siamo accordi dell’infrazione ci siamo precipitati qui nel locale, in quattro-cinque minuti eravamo in viale Amendola insieme alle forze dell’ordine. Non è bastato, i ladri erano già scappati lasciando tutti quei danni».
Una volta constatato quanto accaduto, Cavazzoni è rimasto all’interno della Baracchina: «Ho dormito qui, cosa potevo fare... La porta era praticamente distrutta e soprattutto qualche ora dopo, intorno alle 5, sarebbero arrivati dipendenti per le preparazioni del mattino in vista delle colazioni e più in generale della giornata. Mi sono sdraiato su una panca e alla mattina mi hanno trovato lì, uno dei ragazzi mi ha scattato una fotografia. Potete anche utilizzarla, tanto peggio di così... Lo dico sinceramente, siamo avviliti. Non solo noi, ma anche molti colleghi commerciati della zona. Siamo sotto attacco e non siamo gli unici. La situazione, lasciatemelo dire, è davvero grave. Non si può vivere e lavorare così. Siamo anche stati sfortunati perché proprio in queste ore stavamo ultimando i lavori per un nuovo sistema di allarme. A prescindere da questo ci tengo a ribadire quanto sia il nostro sconforto. Tre incursioni dei ladri nel giro di sette giorni... Così non può andare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA