Gazzetta di Modena

Lo spettacolo

Modena, Stanlio e Ollio tornano a vivere al teatro Michelangelo

di Nicola Calicchio
Modena, Stanlio e Ollio tornano a vivere al teatro Michelangelo

Gli attori Claudio Insegno e Federico Perrotta faranno rinascere il mito con uno spettacolo teatrale in due date: martedì 5 e mercoledì 6 alle 21

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MODENA. Gli anni d’oro della risata ed un grande omaggio al duo comico per eccellenza Stan Laurel e Oliver Hardy rappresentano l’anima di una nuova produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo che ha visto debuttare lo spettacolo dal titolo “Stanlio & Ollio, amici fino all’ultima risata”, una commedia musicale in scena al teatro Michelangelo di Modena oggi e domani alle 21. La regia reca la firma di Claudio Insegno che fa coppia in scena con Federico Perrotta nell’interpretazione del duo. Sul palco anche Sabrina Pellegrino (produttrice insieme ad Insegno) , Valentina Olla ed inoltre nel cast c’è anche Franco Mannella, attore, regista, doppiatore, con Giacomo Rasetti e Lorenza Giacometti. Fabrizio Angelini, invece, ha curato le coreografie. L’evento è promosso in collaborazione con ModenAmoreMio. Caratterizzato da una comicità semplice e leggera, incentrata sulla mimica, lo spettacolo viaggia a ritmo di “slapstick”, celebre genere comico che deve il suo nome all’effetto sonoro del bastone usato dagli attori per colpirsi sulla scena senza nessuna conseguenza fisica ma con assicurato effetto comico. . «Quest’operazione teatrale – spiega Claudio Insegno – è un atto d’amore da condividere con il pubblico che è cresciuto con il loro mito e un’occasione per le nuovissime generazioni di conoscere un tipo di comicità universale: quella loro goffa ingenuità che li ha resi sullo schermo due adulti mai davvero cresciuti che non hanno mai perso occasione per farsi dispetti, il loro stile e le loro invenzioni comiche non sono stati mai prevedibili, mai volgari, mai deludenti. Nel tempo hanno insegnato sorridere, a ridere, e a sbellicarsi dalle risate».

Insegno, come è nata l’idea di portare Stanlio & Ollio in teatro?

«Per me è sempre stato un sogno omaggiare questi due personaggi e nei miei spettacoli ho sempre messo qualcosa che richiamasse un pochino la loro comicità. Sì, è vero, potrebbe essere molto difficile portare sulle tavole di un palcoscenico le gesta dei nostri beniamini della risata. Ma l’amore e il profondo rispetto che proviamo per loro ci portano a rappresentarli come non li abbiamo mai visti. Abbiamo così voluto portare in scena una commedia che mescola fatti reali di vita vissuta dai due attori con eventi di pura fantasia, per raccontare la storia di un’amicizia vera durata più di trent’anni».

L’avete definita una commedia musicale senza cervello. Perché?

«Loro erano senza cervello. Facevano delle battute, creavano delle situazioni che erano al di fuori della normalità. Loro non potevano usarlo ed è per questo che facevano ridare. Stanlio e Ollio sono sempre stati chiamati due teste senza cervello. Per far ridere devi essere un po’incosciente in un certo senso e, quindi, vi sono risate dall’inizio alla fine».

I due non erano solamente attori comici, ma sono stati gli inventori della risata.

«Loro sin da subito hanno iniziato a fare cose che poi sono rimaste nella storia. Tutto quello che hanno inventato è stato l’inizio della comicità che molti hanno poi copiato. Ancora oggi molti attori si rifanno alle loro battute».

Lei è anche regista di questa commedia. Ha trovato difficoltà nel realizzarla?

«Scrivendola insieme a Sabrina Pellegrino già sapevo dove avrei trovato difficoltà e dove più tranquillità. La facilità c’è stata perché la commedia è stata concepita come volevo che venisse fuori. Finiamo lo spettacolo bagnati di sudore per il semplice fatto che non ci fermiamo un attimo».

Il messaggio di questo spettacolo è di continuare ad amarli e ridere insieme a loro.

«Nessuno riuscirà mai a finire di amarli. Il messaggio è questo: farli conoscere a chi non li ha mai sentiti nominare ed invece continuare ad amarli da parte di chi li ha già conosciuti nel passato».

Non è un’imitazione di Stanlio & Ollio ma la storia della loro vita.

«Nello spettacolo abbiamo cinque minuti in cui cerchiamo di imitare le loro voci in italiano che è un omaggio anche ai doppiatori. Naturalmente proponiamo anche gag della loro vita. Parliamo di quelli che sono stati loro, con le loro mogli quando affrontavano un film o altri problemi della vita».

È uno spettacolo anche per i più giovani e le loro famiglie?

«È uno spettacolo per famiglie ed i bambini impazziscono nel vedere l’imbarazzo dei due attori. Una volta tornati a casa si documentano su Youtube per sapere chi erano Stanlio & Ollio».