Gazzetta di Modena

L’intervista

Modena, Fiorella Mannoia canta in piazza Roma: «Una nuova avventura»

di Paola Ducci
Modena, Fiorella Mannoia canta in piazza Roma: «Una nuova avventura»

La cantante celebra i 50 anni di carriera insieme a un’orchestra sinfonica

17 luglio 2024
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MODENA. “Fiorella Sinfonica – Live con orchestra”, il tour estivo di Fiorella Mannoia, accompagnata per la prima volta da un’orchestra sinfonica, fa tappa in piazza Roma dove stasera, mercoledì 17 luglio, l’artista romana, che con questo tour celebra i suoi 70 anni, si esibirà alle 21 a chiusura del mini festival modenese.

“Una nuova emozionante avventura” per citare le parole della Mannoia, iniziata con il ritorno per la sesta volta in gara lo scorso febbraio al Festival di Sanremo con “Mariposa”.

Mannoia, benvenuta nella nostra città. Come sta andando il tour?

«Sono molto soddisfatta. Vengo da due anni pieni di cose meravigliose: siamo passati da pianoforte e voce e quindi un minimalismo estremo con Danilo Rea, con cui ho condiviso tanti concerti suggestivi a lume di candela, ad un’orchestra sinfonica, un’esperienza bellissima, per me unica, che avevo sempre desiderato fare ma che fino ad oggi non avevo trovato l’occasione di mettere in campo. Le canzoni vengono riarrangiate in previsione dell’orchestra. È un modo di lavorare per me nuovo e tanto distante dai concerti pop a cui sono abituata, ma nello stesso tempo estremamente stimolante e emozionante».

Ci tolga una curiosità: ma un’artista come lei prova ancora paura prima di salire sul palco?

«Più che paura posso dire di provare sempre quella stessa emozione fortissima che precede il momento dell’entrata in scena, non credo possa passare mai. Una volta salita sul palco però, si accendono le luci e quasi per magia mi ritrovo davanti al microfono e inizio a cantare. Penso che quella è casa mia e come ad ogni concerto, mi ritrovo a dirmi che non vorrei essere in nessun altro posto al mondo. Poi comincio a raccontare me stessa, attraverso le canzoni. Quando scendo dal palco mi sento sempre soddisfatta, ed una volta dismessi i miei panni da cantante ritorno ad essere quello che sono sempre stata, una donna, una persona: vado al supermercato, faccio la spesa, vedo i miei amici e faccio una vita estremamente normale».

Che sensazione le fa avere un pubblico che la segue da cinquant’anni?

«A questa domanda rispondo con un’altra domanda: chi siamo noi artisti senza pubblico? Nessuno. Noi andiamo sul palco e abbiamo delle persone davanti senza le quali non avremmo ragione di esistere. Il pubblico è sovrano e la certezza di averlo davanti da così tanti anni è la mia libertà».

Cioè?

«Io posso dire quello che penso, quando voglio, dove voglio e con chi voglio, perché so che ci sono persone che mi somigliano, mi apprezzano e vengono ai miei concerti perché sentono dire cose che condividono. Le mie canzoni hanno tutte un messaggio al loro interno, a volte politico, a volte d’amore, a volte sociale, ma con un file rouge: quello di comunicare sempre sentimenti».

Quale è il valore più importante che possiede la musica per lei?

«La sua incredibile capacità di aggregazione, come nessun’altra forma d’arte possiede. La musica unisce le anime. Poi anche la musica, come l’arte, la letteratura e la pittura sono specchio dei nostri tempi e stimolano il pensiero critico inducendo ad un ragionamento: ecco, io nel mio piccolissimo, cerco di fare questo nelle mie canzoni, ponendo anche delle domande e lasciando che ognuno possa rispondere in libertà».

Per molte persone lei è un punto di riferimento sia come donna che come artista.

«Si è vero, qualche volta mi hanno detto che sono un punto di riferimento per qualcuno. Certo è una bella responsabilità che mi sento sulle spalle, ma ne vado orgogliosa e per me è davvero un complimento enorme. Anche io ho sempre avuto bisogno di punti di riferimento, uno di questi, forse il più importante per me è stato Fabrizio De André».

Fiorella Mannoia oggi è una donna di 70 anni che ha passato più di 50 anni della sua vita sui palchi, negli studi di registrazione ad ascoltare canzoni e cantare. Se pensa alla sua carriera e alla sua vita cosa si sente di affermare?

«Mi sento di affermare che sono stata fortunata perché ho fatto ciò che amo e perché ho avuto incontri speciali nel corso della mia vita: artisti che mi hanno aiutato a crescere e a diventare quello che sono. Ho vissuto anni meravigliosi come gli anni Settanta, credo di avere visto il meglio del mondo anche se adesso purtroppo mi sembra di assistere al peggio. Non sono una persona nostalgica, non ho rimorsi o rimpianti, se questo percorso è servito a farmi sentire come sono oggi, rifarei tutto con la stessa onestà, etica, educazione, empatia e sguardo verso il prossimo che avevo quando ero giovane e che possiedo anche ora».

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