Reunion degli Oasis, quando la prima “rinascita” fu al Vox di Nonantola
Il 21 giugno 2002 i fratelli Liam e Noel Gallagher aprirono nello storico club modenese il tour italiano per il lancio del nuovo album “Heathen Chemistry” dopo due anni di pausa e assenza dalle scene
NONANTOLA. Nel mondo della musica è la notizia del giorno, l’annuncio tanto atteso dopo un rincorrersi di indiscrezioni: gli Oasis hanno comunicato ufficialmente la reunion e un tour mondiale, ponendo fine a 15 anni di pausa e, presumibilmente, alla lunga faida tra i fratelli Liam e Noel Gallagher. È dal 2009 che i due non suonano insieme. «Le armi sono state ammutolite. Le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. Venite a vedere. Non sarà trasmesso in Tv», è stato il loro annuncio.
Il tour nel Regno Unito e in Irlanda
Il gruppo ha reso noto che i biglietti per il tour di 14 date saranno messi in vendita a partire dalle 9 di sabato. Il tour inizierà il 4-5 luglio 2025 a Cardiff, in Galles, continuerà con quattro date a Manchester, quattro allo stadio Wembley di Londra, due a Edimburgo e due a Dublino. Sebbene finora siano state annunciate solo le date del tour nel Regno Unito e in Irlanda, gli Oasis hanno aggiunto che più avanti saranno rese note altre tappe in giro per il mondo, anche al di fuori dell'Europa.
La prima “rinascita” nel 2002 al Vox di Nonantola
Un aneddoto lega a Modena il ritorno sulle scene dei fratelli Gallagher. Il 21 giugno 2002, undici anni dopo la loro prima esibizione a Manchester – la loro città natale – e otto anni dopo “Definitely Maybe” – il loro primo album – gli Oasis vissero infatti la loro prima “rinascita” musicale al Vox di Nonantola. Erano trascorsi due anni dalla loro ultima apparizione sulle scene, dopo le prime tensioni, lo scarso successo del disco “Standing On The Shoulders Of Giants” e l’uscita del live “Familiar To Millions”, registrato allo stadio di Wembley, che pareva sancire la fine dell’avventura.
Gli Oasis scelsero proprio il Vox di Nonantola per aprire il tour italiano in cui i fratelli Gallagher presentavano ai fan il loro quinto album in studio, intitolato “Heathen Chemistry”, secondo Noel il migliore dopo il secondo album “What’s The Story Morning Glory” (diventato il disco inglese che ha venduto di più nella storia).
Il racconto del concerto
Volete rivivere il concerto degli Oasis al Vox del 21 giugno 2002? Ecco l’articolo scritto per la Gazzetta di Modena da Franco Giubilei.
Se non è fede questa dite voi che cos’è: ragazzi in bermuda a torso nudo si sono sciolti nel caldo tropicale del Vox, con un’umidità che neanche in una jungla, per il concerto degli Oasis. Prima della band di Manchester è salito sul palco il gruppo supporter, gli svedesi “The Soundtrack of our lives”, a detta di Noel Gallagher la miglior band del momento dopo gli amatissimi Strokes. Anche se, ben piazzati sul piedistallo, i Beatles continuano a rimanere la principale musa ispiratrice di Noel e compagni. Quando gli Oasis sono saliti sul palco il locale si è trasformato in un girone dantesco, il cantante Liam Gallagher si è piazzato dietro il microfono e ha intonato “Hello!”. E i ragazzi a saltare, spingere e ondeggiare. Arriva “The Hindu times”, il primo singolo tratto dal nuovo album “Heathen Chemistry” (in italiano “Chimica pagana”), e la temperatura fra il pubblico, se è possibile, sale ancora di più. In platea compare l’Union Jack, la bandiera inglese, e la gente invoca a gran voce “Noel, Noel!”, la vera anima del gruppo. Il cantante Liam, sempre nella stessa posizione dall’inizio dello show, ovvero mani dietro la schiena e collo reclinato, si conferma l’odioso che è sempre stato facendo i gestacci al pubblico. La voce gli regge appena quando sale le note alte di “Go let it out”. È la volta di un altro vecchio brano, “Morning glory”, dopodichè la tensione si allenta, è il momento della prima ballata della serata, Liam attacca “Top crying your heart out”, il secondo singolo del nuovo album. Lo stile-Oasis come sempre è inconfondibile, si appiccica su tutte le canzoni quasi appiattendole le une sulle altre, a prescindere dall’epoca di provenienza. Con “Little by little” canta Noel, ed è un altro brano da “Heathen Chemistry”, qualcuno in platea sventola un tricolore, e a proposito di Italia lo stesso Noel, durante la conferenza stampa che aveva preceduto il concerto ieri pomeriggio a Bologna, in una digressione calcistica aveva ricordato «I cinque gol annullati all’Italia, che però ha giocato troppo sulla difensiva». E il concerto intanto va avanti nel catino ribollente del Vox, locale scelto espressamente dal gruppo per avere un contatto più diretto col suo pubblico. E’ la volta di “D’Yer know what I mean”. Quindi Liam annuncia al microfono «Penso che probabilmente questa vi piacerà», ed ecco “Cigs and alcohol”, un omaggio al recente passato sex and drugs & rock’n’roll della band. La scommessa è vinta, la canzone piace moltissimo e i ragazzi saltano a ritmo battendo le mani, qualcuno cerca scampo nei cortili su cui si aprono le porte del locale. “Live forever”, una delle canzoni più note, segna un nuovo boato di trionfo. Con “Born on a different cloud” si apre un’altra parentesi dedicata al nuovo album, un brano che vede come autore Liam Gallagher. Segue “Better man”, sempre da Heathen Chemestry, e siano già al bis. Al ritorno della band sul palco si ricomincia con “Force of nature” ancora dal nuovo disco, ma il brano successivo è un nuovo tuffo nel passato, “Don’t look back anger”. Si chiude in gloria con “My generation” degli Who.