Modena. Flavio Caroli si trasforma in guida tra le meraviglie italiane
Il tempo fuori dal Forum Monzani non è certamente quello che invoglia a fare gita fuori porta, ma l'abilità narrativa, l'ironia e il savoir faire coinvolgente di Flavio Caroli fanno evadere i presenti
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MODENA. Il tempo fuori dal Forum Monzani non è certamente quello che invoglia a fare gita fuori porta, ma l'abilità narrativa, l'ironia e il savoir faire coinvolgente di Flavio Caroli fanno evadere i tantissimi spettatori del nuovo ciclo "Incontri con l'autore", verso le 15 mete (più una mini-meta) suggerite nel suo "L'arte italiana in quindici week end e mezzo" edito da Mondadori.
Un viaggio nella penisola con un'amica di vecchia data nel libro ("Ricordi quando io ero poco più che un ragazzo, e tu mi sgridavi perché – a tuo dire – perdevo tempo con gli artisti, invece di occuparmi di te?"), e con la voce narrante di Rossana Valier accanto a lui dal vivo, Caroli ha portato il pubblico modenese alla scoperta di grandi artisti, monumenti famosissimi e gioielli nascosti. "La storia dell'arte è come una teoria di stanze nella quale ogni tanto qualcuno apre una porta che introduce alla stanza successiva: Leonardo fra il Quattro e il Cinquecento, Caravaggio fra il Cinque e il Seicento, Goya fra il Sette e l'Ottocento, e via dicendo. I capolavori sono il riassunto dei pensieri più profondi di un'epoca storica, e costituiscono l'apertura visionaria verso il tempo che verrà" - spiega lo storico dell'arte - "Ho voluto fare una sorta di slalom, un percorso non lineare che andasse da nord a sud".
Si parte da Milano, si passa per Parma e Bologna, Mantova, Ferrara, Ravenna (città natale dell'autore), scendendo poi verso Jesi, Recanati e Monte San Giusto, raggiungendo il cuore della nostra nazione a Perugia e Città di Castello. L'autore risale poi a Venezia, perdendosi nel trevigiano a Maser e ritrovandosi a Padova. Una repentina virata verso ovest ci porta ad Arezzo, Firenze e Volterra prima di giungere nella capitale con il suo orgoglio classico e il caos seicentesco, epoche a confronto anche a Napoli, Seicento che ritroviamo anche a nell'introversa Genova per concludere poi il viaggio in Sicilia a Messina e Palermo. Manca Modena, ma c'è una giustificazione: il periodo storico preso in esame non è quello di cui la nostra città è espressione, che è più riconducibile al medioevo o all'epoca stendhaliana.
Il mezzo week end che resta è da passare al Castello di Rivoli: «Incontrerai le grandi metafore insite nell’occupazione dello spazio: metafore legate al naufragio della civiltà classica in Jannis Kounellis; metafore della socialità in Luciano Fabro; metafore dell’infinita ambiguità dei linguaggi che generano l’immagine figurativa in Giulio Paolini». —