Gazzetta di Modena

Ifigenia in Tauride, il crollo degli eroi

di Silvia Rigon *
Ifigenia in Tauride, il crollo degli eroi

Al teatro delle Passioni stasera martedì 31 maggio, la trana tragedia che mostra il paradosso dell’esistenza e la salvezza del caso: un’affinità con l’oggi?

31 maggio 2016
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A Modena stasera martedì 31 maggio al Teatro delle Passioni: ecco il testo della drammaturga.

“Caro Toante,

è stato bello sentire che iniziavi ad accarezzare i miei pensieri. Creavi per me quella tensione di parole che turba e va scavando. Hai aperto delle fessure che avevo castrato e ti ringrazio per avermi penetrato la matericità del pensiero, l'hai sciolto e ho voluto credere che non fosse lavoro. Ho ricordato la passione dell'infanzia e il dolore del rimosso. Ti ringrazio per la dolcezza e la sensualità del tuo lavoro, così delicato che ho voluto e ho amato credere che fosse personale. Mi hai accompagnato a ritoccare la memoria del dolore e l'ansia delle risposte. Mi hai aspettato e sono tornata ad attendere. Sono pensieri nauseanti e ormai inconfessabili, per fortuna. Vorrei recuperare l'eleganza di un sonetto per poterti toccare senza dover accettare la fine di un percorso. È difficile accettare di aver perso quel rapporto privilegiato. Ogni pensiero nasceva col desiderio di essere condiviso con te. Ho imparato a provare piacere nell'inventare le risposte assenti. Hai iniziato a essere un'ombra immaginata. Ho smesso di credere nella realtà per non accettare la professionalità del nostro incontro. Ho messo in dubbio la possibilità che esistessero altre relazioni dal momento che non esisteva la nostra. È questo erotismo?

Ti voglio bene con gratitudine, in realtà con questa lettera vorrei rompere la barriera della distanza, ancora mi è difficile accettare il tuo silenzio, mi blocca un limite di immaginazione. Credo che l'obiettivo sia fagocitarti in modo da fare a meno di te, di ricrearti nella mia mente. Riuscire a fare quello scarto per poter dar vita non solo a te ma ai fantasmi che mi abitano, alle mie vite potenziali e ai ricordi delle persone che ho incrociato. Non sarei più sola. Imparare a evocare enti diversi da me, essere capace di dissociarmi lucidamente da te. Un atto necessario e giusto che si compie solo nel momento fisico in cui queste parole sono lette.

Doloroso è abituarsi a che tu non entri più nella mia testa, sono posseduta dal capriccio del desiderio. Dove corre il legame tra lucidità e desiderio? Ifigenia”.

È questo l'epilogo di una strana tragedia dove non ci sono omicidi e incesti, dove il nucleo tragico vive nell'accettazione dell'impossibilità di un futuro positivo. In questo senso il tragico era un tema centrale nella Grecia di Euripide ma anche in un oggi segnato dalla fine dell'ottimismo storico, dove risulta naif credere di poter passare da uno stato di necessità a uno stato di libertà.

In breve la vicenda: Ifigenia vive in Tauride, un'isola ai confini del mondo. È figlia di Agamennone e Clitemnestra. Ventiquattro anni prima, un oracolo l'aveva designata come vittima sacrificale necessaria perché le navi greche potessero salpare per Troia. La dea Artemide decise di salvarla e la sostituì con una cerva al momento del massacro. Divenuta sua sacerdotessa, ritroviamo Ifigenia a occuparsi di sacrifici umani insieme a Toante, sovrano della Tauride.

Oreste, suo fratello, sbarca senza saperlo in questa terra alla ricerca della statua di Artemide che crede lo possa liberare dalle Erinni che lo perseguitano per aver ucciso sua madre. Catturato dai mandriani dell'isola è condannato a essere sacrificato dalla sorella che però all'ultimo lo riconosce e con la quale riesce a fuggire.

In questo spettacolo assistiamo al crollo definitivo degli Eroi, viene mostrato il paradosso dell'esistenza e la salvezza del caso. Tutto questo crea meccanismi spesso comici. È forse l'ironia di chi guarda un'opzione dell'attraversamento dell'oggi?

(*classe 87, drammaturga, ha lavorato come assistente alla regia per Il clan delle divorziate per la regia di Hazis Varzar e ha lavorato in produzione Spoleto58 Festival dei 2Mondi)