Balestrini e Sastri incantano il Fabbri
Lezione magistrale del poeta e commovente lettura del Cantico dei Cantici e delle Creature
VIGNOLA. Non una lezione ex cathedra per Nanni Balestrini che ieri sera alle 21 al teatro Ermanno Fabbri, ha inaugurato ufficialmente la decima edizione di Poesia Festival. “Il pubblico della poesia” è il tema che il poeta milanese ha affrontato rapportandosi in modo diretto e coinvolgente con l’affollata platea. Una performance più che una lezione magistrale ma di magistrale è ricca l’esperienza che egli ha espresso durante la serata avendo fatto parte del Gruppo ’63 e di Autonomia Operaia. La continua sperimentazione linguistica è alla base del suo lavoro con una contaminazione tra immagine e parole con spiazzamento di significati. Quasi un’operazione di carattere concettuale. La sua è stata una riflessione sul pubblico rapportato al poeta. Un rapporto irrimediabilmente separato. Il poeta è autosufficiente e ciò che conta è il suo immaginario. Dialoga con la poesia come col pubblico. Durante la performance entra in scena una ragazza di cui il poeta detta gesti e atteggiamenti indicando che la giovane entra con l’immaginazione in un labirinto con infiniti percorsi di parole. La ragazza si allontana dal teatro per poi ritornarvi dopo un viaggio immaginario. In questa operazione Balestrini si serve anche di un video che consente al pubblico di immergersi nel suo lavoro di poeta visivo. Balestrini si interroga su cosa succede al poeta se il pubblico scompare per poi sostenere che la poesia non è un prodotto se il pubblico non partecipa al processo di produzione. Conclude con una piccola lode al pubblico della poesia che è generoso, devoto, ama di un amore profondo la poesia anche se lei è impenetrabile ed è contro l’ordine delle cose. La poesia fa male ma nessuno ci vuole credere mai.
Di grande fascino lo spettacolo di Lina Sastri che ha fatto rivivere il Canto dei Cantici e il Cantico delle Creature, testi che risaltano il senso dell’amore con paziente scavo nella vita affettiva, di relazioni tra uomo e donna. Nella natura lodata come meraviglia del Creato.
Dal Cantico dei Cantici gioiello della Bibbia ebraica dove si coniugano sublimemente tenerezza d’animo, desiderio, passione, come armonia del sentimento si è passati al Cantico delle Creature di San Francesco dove l’inno alla vita si fa preghiera per la bellezza del creato. Una interpretazione d’eccezione sostenuta da adattamenti da Gluck, Mozart e Mendelssohn nell’interpretazione di Roberto Fabbriciani (flauto), Fabio Battistelli (clarinetto), Augusto Vismara (violino), Riviera Lazeri (violoncello), Simone Nocchi (pianoforte).