Caso curve, la Reggiana insiste: «Non tratteremo più col Sassuolo per lo stadio»
Il presidente granata Salerno: «Sia il Comune a trovare un accordo pluriennale, noi siamo parte lesa»
Il “caso curva” che ha visto protagonista il Sassuolo e la Reggiana argomento chiuso? Neanche per sogno.
A riaprirlo, quel caso, è il presidente granata Carmelo Salerno. L’occasione è stata la conferenza stampa del nuovo tecnico della Regia, Davide Dionigi. Salerno interviene a “gamba tesa” con una importante presa di posizione. Quale? Questa: il presidente chiede una convenzione pluriennale per l’uso dello Mapei Stadium, ma non vuole più che sia la società granata a trattare col Sassuolo – che dello stadio è proprietario – bensì l’amministrazione comunale di Reggio. Con una postilla fondamentale: che ai tifosi granata venga riservata la Curva Sud – la curva di chi gioca in casa - in caso si ripetesse quanto successo il 29 marzo.
Di chi è lo stadio
Detto ciò, e prima di entrare nel vivo delle dichiarazioni di Salerno, c’è un dettaglio (che dettaglio non è) da sottolineare. Il Sassuolo, inteso come club calcistico, non è direttamente proprietario dello stadio. Il Mapei Stadium, lo dice il nome stesso, è appunto di Mapei. E così ogni eventuale discorso, da parte della Reggiana o dell’Amministrazione comunale, sarebbe da intavolare con il colosso industriale fondato da Giorgio Squinzi e ancora di proprietà della famiglia lombarda con importanti radici a Sassuolo.
«Vogliamo discutere con il Comune»
Si diceva, però, delle parole di Salerno che si rivolge indirettamente al Sassuolo, sbagliando come detto interlocutore, e più direttamente al Comune di Reggio: «Io, a fine anno, mi recherò dall’amministrazione comunale di Reggio e dirò che su 100 squadre in Italia, una sola – la nostra – tratta ogni anno il contratto per iscriversi al campionato. Ogni anno dobbiamo trattare per avere il contratto dello stadio, da consegnare per l’iscrizione. Dirò loro: “Stipulate una convenzione pluriennale, come fanno tutti in Italia”. Noi dobbiamo trattare con l’amministrazione comunale, non con i privati. Questo è stato un errore. Come per tutte le discipline sportive, noi dobbiamo trattare con l’amministrazione comunale. Come accade per i campi di via Agosti con il vescovo. A fine anno si farà carico l’amministrazione comunale di questo problema che ci è piombato addosso. Noi siamo parte lesa. Andava fatto prima».
© RIPRODUZIONE RISERVATA