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Palumbo e le 80 ore “di fuoco” tra Modena e Sassuolo, il dietro le quinte della trattativa

di Stefano Aravecchia

	Antonio Palumbo è rimasto al Modena
Antonio Palumbo è rimasto al Modena

Due società e due punti di vista differenti: i canarini di Rivetti convinti di aver avuto la meglio nel braccio di ferro, i neroverdi di Carnevali di essersi defilati per una “scelta morale”

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MODENA. «Alla luce degli ottimi rapporti che ho a livello personale con Carlo Rivetti e con il Modena, non abbiamo voluto forzare la mano abbandonando la trattativa per Antonio Palumbo». Le dichiarazioni rilasciate da Giovanni Carnevali alla Gazzetta hanno acceso un dibattito. Nell’ambiente canarino questa ricostruzione dei fatti non è stata del tutto condivisa, soprattutto alla luce di una trattativa che ha messo in difficoltà il Modena.

L’inizio della trattativa

Tutto è iniziato la mattina di venerdì 31 gennaio, a 80 ore dalla fine del mercato e alla vigilia di una sfida delicatissima per il Modena col Mantova. Forti di un’intesa raggiunta con il giocatore, che ha manifestato a Rivetti il gradimento per la soluzione Sassuolo, i neroverdi hanno ufficialmente chiesto Palumbo. Trattativa entrata nel vivo lunedì allo Sheraton di Milano, presenti i diesse Francesco Palmieri e Andrea Catellani. Il Modena ha alzato un muro, rimanendo inamovibile sulla richiesta di circa 3 milioni e mezzo per il cartellino. Solo cash, tanto che l’ipotesi di inserire nell’affare Cristian Volpato è subito tramontata. Il Sassuolo è arrivato ad offrire 2 milioni e mezzo, euro più euro meno, poi invece di affondare il colpo studiando una formula per convincere il club canarino, stando alle parole di Carnevali ha preferito defilarsi e puntare su Simone Verdi del Como. «Una decisione presa per preservare l’ottimo rapporto col Modena e non creare loro un problema» - la spiegazione dell’amministratore delegato neroverde. In quel momento la differenza tra domanda e offerta era sul milione, il Modena non è sceso di un centesimo, deciso a fare di tutto per tenere Palumbo e consapevole di non avere pronto un piano B. «Confermo che al momento dello stop c’era una certa distanza economica, ma si poteva ancora lavorare per trovare una formula e sbloccare la trattativa» - le parole di Carnevali.

Le due interpretazioni dell’epilogo

Sulle due sponde sono diverse le interpretazioni dell’epilogo che ha portato Palumbo a restare in gialloblù: Modena convinto di aver avuto la meglio nel braccio di ferro, Sassuolo di essersi defilato per una “scelta morale”. L’unica certezza è che Rivetti non ha gradito una richiesta arrivata solo venerdì e col Sassuolo forte di un’intesa già raggiunta col giocatore. Ma nel momento in cui il Modena ha fissato un prezzo per il cartellino di Palumbo, il club neroverde si è sentito autorizzato ad intavolare una trattativa, pur sapendo che la mossa avrebbe creato disagio alla dirigenza gialloblù. Il Modena ha dettato le sue condizioni, il Sassuolo ci ha provato per poi scegliere – come dichiarato da Carnevali - di cambiare obiettivo. Fine della storia. Questo è il calciomercato, un palcoscenico dove ci sta tutto e di più.

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