Mandelli, il ritmo del suo Modena fa invidia: anche Ranieri deve inseguire
Nessuno dei mister subentrati ha fatto come lui in Serie A e B. E pure la Roma di Sir Claudio e il Genoa di Vieira devono inseguire
MODENA. Quasi sempre, se le cose vanno bene, o abbastanza bene, non si cambia allenatore durante il campionato. Se si arriva a una decisione comunque traumatica nella vita di un club calcistico evidentemente ci sono buone ragioni, o si pensa che ci siano, anche se non c’è mai la certezza che il cambio si riveli produttivo. Alla fine del 2024, in Serie B, dopo 20 giornate, erano già 11 le panchine saltate, in A dopo 18 turni solo 6. I numeri, unica realtà davvero oggettiva nel calcio, dicono che al momento l’affare migliore l’ha fatto proprio il Modena che con la nuova gestione tecnica della prima squadra ha quasi raddoppiato il rendimento: nelle otto partite con Mandelli e il suo collaboratore Troiano in panchina ha fatto registrare la media di 1,75 punti (14 in 8 partite) a gara, contro lo 0,91 delle 12 giornate nella gestione-Bisoli.
Tutti i numeri
A parte il fatto che la media attuale, tenuta per tutto il campionato, avrebbe garantito, negli ultimi due anni, il quinto e il sesto posto finale, oggi come oggi l’1,75 fa di Paolo Mandelli il numero uno degli allenatori subentrati tra Serie A e Serie B. La maggior parte delle squadre che in questa stagione hanno deciso di cambiare la guida tecnica in corso d’opera finora non hanno avuto motivo di rimpiangere la scelta fatta, pur con qualche eccezione. Sulla panchina del Brescia Bisoli ha totalizzato appena 4 gare, ma la sua media è un po’ inferiore a quella di Maran (1 contro 1,18), più o meno il calo accusato dal Cittadella, passato da Gorini (1,25) a Dal Canto (1,08). Ci aveva preso la Sampdoria a cambiare dopo tre giornate Pirlo (0,33) con Sottil (1,30), ma la successiva sostituzione con Semplici (0,75 in quattro gare) potrebbe portate a qualche rimpianto, mentre non ne ha il Frosinone, passato da Vivarini (0,66) a Greco (1,27).
Anche in Serie A
Panchina… girevole anche quella della Cremonese che dopo otto partite aveva esonerato Stroppa (1,37), rimpiazzandolo con Corini (1,40 nelle sue 5 partite), per poi richiamare Stroppa (1,71 nelle successive 7 giornate). Girevole come la panchina della Roma, che però sembra avere cambiato in meglio, da De Rossi (0,75) a Juric (1,12) a Ranieri (1,42), mentre in B il Sudtirol dopo l’esonero di Valente (1,08), aveva puntato su Zaffaroni, ma il suo zero… assoluto in quattro gare l’aveva costretto a virare su Castori (1,25 in 4 partite). In serie A, prima dell’ultimo turno, non è ancora valutabile Bocchetti, che al Monza, al posto di Nesta, per ora ha due sole gare (perse), sono invece positivi per adesso i cambi del Lecce, da Gotti (0,75) a Giampaolo (1,16), e soprattutto del Genoa, da Gilardino (0,83) a Vieira (1,42) e in Serie B della Salernitana, da Martusciello (0,84) a Colantuono (1), anche se quest’ultimo pare poi essersi dimesso. In conclusione, in casa del Modena ci può essere legittima soddisfazione per avere forse trovato, dopo Bianco e Bisoli, il… Paolo giusto. Così come questo primato tra i tecnici di A e B saliti su un treno in corsa, primato cronologicamente parziale e virtuale fin che si vuole, ma certamente significativo, deve essere motivo di altrettanta soddisfazione per Mandelli, al suo quasi debutto alla guida di una prima squadra. Tra l’altro, la squadra di quella che è ormai la sua città.
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