Morte di Daniele Bagnoli, l'omaggio di Franco Bertoli e Fabio Soli: «Grande tecnico e grande persona»
La commozione di "Mano di pietra" e dell'attuale allenatore dell'Itas Trentino per la scomparsa del coach mantovano che ha scritto pagine di storia della pallavolo modenese e italiana
MODENA. Insieme hanno vissuto «momenti intensi e complicati» e dovuto affrontare tante diverse situazioni. Daniele Bagnoli e Franco Bertoli erano insieme a Modena e insieme contribuirono a far partire il nuovo ciclo, quello targato Daytona.
Il ricordo di Franco Bertoli
Bertoli, per tutti “Mano di pietra”, ricorda bene quegli anni e non nasconde una certa commozione mentre ricorda l’amico Daniele, scomparso venerdì 27 dicembre a 71 anni: «Nella stagione 1993-’94 io ero a fine carriera e lui era il mio allenatore; ricordo che mi ha schierato titolare nella finale di Coppa Italia, poi vinta nella Final four contro Parma e Milano – racconta Bertoli – Nel 1995, dopo il mio ritiro, sono entrato in società diventando dirigente: abbiamo vissuto momenti delicati, per esempio quando sono dovuto andare in panchina per sostituirlo dopo il suo incidente stradale. Era un grande tecnico, una persona che a Modena ha contribuito a dare la svolta al nuovo periodo Vandelli-Giovanardi. Dopo l’uscita di Panini, Daniele è stato determinante nella nascita o nella rinascita di questo ciclo. Cosa ricordo degli anni insieme? Le infinite chiacchierate tattiche sui giocatori e i viaggi in pullman dove parlavamo per ore e ore. A proposito di viaggi: mi piace raccontare quando andavamo in giro per il mondo a caccia di talenti da visionare e portare a Modena».
Il ricordo di Fabio Soli
Così, invece, Fabio Soli ora tecnico di Trento e vice di Daniele Bagnoli: «Semplicemente il più grande di tutti. Dietro alle mille leggende io ho toccato con mano una persona di estrema coerenza dal cuore grande». Anche la Federazione ha ovviamente ricordato Daniele Bagnoli stringendosi alla famiglia e al fratello Bruno a sua volta tecnico di Modena.
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