L’ex Dionisi arriva al Mapei: «Il Sassuolo tornerà in A, ma il mio Palermo non parte sconfitto»
L’allenatore dei rosanero è reduce dalla sconfitta con il Catanzaro e da un campionato al di sotto delle attese: «Situazione difficile, non mi dimetto. Con i neroverdi sembra impossibile, ma io ci credo»
SASSUOLO. Il Mapei Stadium si prepara ad accogliere di nuovo Alessio Dionisi, o almeno così dovrebbe essere. Sì, perchè come già successo pochi giorni fa per la Sampdoria, anche il Palermo arriva ad affrontare il Sassuolo con la panchina traballante.
Neroverdi a ritmo quasi doppio
I numeri dei rosanero sono decisamente al di sotto delle aspettative, ad inizio stagione la squadra siciliana era data per una delle pretendenti ai primi tre posti, invece dopo 17 giornate i punti sono solo 21 e non bastano nemmeno per piazzarsi nella zona playoff. La classifica è complicata, nono posto, ma la situazione è ampiamente recuperabile, visto che la Cremonese, quarta, dista appena 4 lunghezze; il ritmo di Sassuolo, Pisa e Spezia al momento non è contendibile. Quello che resta da capire è se a tentare di raddrizzare la barca del Palermo sarà Dionisi o se la società sceglierà un altro condottiero.
Il momento complicato dei rosanero
Il diretto interessato, dopo la sconfitta interna di domenica col Catanzaro (2-1), successiva a quella in casa della Carrarese (1-0), ha parlato apertamente del momento dei suoi: «Sono il primo responsabile, anche se più di allenare non posso fare. Sto facendo il massimo ma evidentemente non basta – ha detto l'ex tecnico neroverde - non penso di dimettermi, sarebbe fuggire dalle proprie responsabilità e per me sarebbe assurdo. Io ci metto la faccia, di più non posso fare: non volto le spalle alle difficoltà, le affronto».
La contestazione dei tifosi
L’ambiente non è esattamente come quello di Sassuolo, la contestazione da parte dei tifosi è piuttosto accesa, sia nei confronti dell'allenatore che del diesse De Sanctis: «Io ho la sensazione che la squadra sia viva – le parole di Dionisi -. Il clima è un po' particolare, lo sapevamo, l’atmosfera non è semplice, ma è colpa nostra. Abbiamo i mezzi per fare meglio, dobbiamo sicuramente stare dentro alle posizioni playoff. Il momento dice che le cose non stanno andando bene, ecco perché proseguiremo il ritiro, lo facciamo per riflettere tutti insieme, siamo qui per trovare soluzioni e non colpevoli».
La gara dell’ex con il Sassuolo è un crocevia
Le soluzioni devono arrivare in fretta però perché, scherzo crudele del destino, la partita chiave per il futuro del tecnico - che a Sassuolo era stato esonerato a fine febbraio - potrebbe essere proprio quella di sabato in casa dei neroverdi. Mica facile, contando che la squadra di Grosso procede a tutto gas e non perde dal 31 agosto: «La partita col Sassuolo sembra una missione impossibile per tutti – aggiunge Dionisi – è una squadra che viaggia a regime: loro hanno fatto 40 punti, noi 21. Hanno giocatori di Serie A nella rosa, è una squadra destinata a tornare nella massima categoria. Ma noi non partiamo battuti. Dobbiamo ripartire con carattere e non guardando a quello che è successo col Catanzaro, o meglio, dobbiamo prendere i lati positivi e negativi cercando di migliorare quest’ultimi. Se questa prestazione non è servita per vincere col Catanzaro, non basterà per far punti col Sassuolo».
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