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Nasce il Modena di Mandelli: «Contro la Carrarese, la squadra vuole reagire»

di Claudio Romiti
Nasce il Modena di Mandelli: «Contro la Carrarese, la squadra vuole reagire»

Il tecnico gialloblù: «Una grande emozione, non vedo l'ora di ritrovare la Montagnani»

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MODENA. Il Modena riparte da Paolo Mandelli. Chiusa l’Era Bisoli, oggi contro la Carrarese al Braglia (ore 15) sarà l’ex attaccante gialloblù, e fino a qualche giorno fa tecnico della Primavera, a guidare una squadra che ha bisogno di una vittoria come dell’aria che si respira. Situazione di cui il nuovo allenatore è perfettamente consapevole e che affronta anche con grande emozione personale.

Mandelli, sul piano emotivo cosa rappresenta questa chiamata alla guida della prima squadra ?

«È stata una botta emotiva abbastanza forte. Sono quasi trent’anni che questa città, che ringrazio, mi ha adottato, i tifosi mi hanno sempre voluto bene e vorrei regalare loro una bella soddisfazione. Sarà una grande emozione anche ritrovare la Montagnani e spero che spinga forte la squadra, come ha sempre fatto in questi anni. Per me è già un’emozione allenare la Primavera gialloblù, figuriamoci la prima squadra».

Come ha trovato la squadra in questa settimana?

«In questi pochi giorni ho potuto apprezzare quanto i giocatori vogliano fare qualcosa di importante per il Modena e ho percepito anche una grandissima vicinanza di tutti i componenti della società, a partire dalla proprietà e dalla direzione sportiva».

Il suo è un incarico a tempo o potrebbe prolungarsi?

«È un problema che non mi pongo, sono concentrato solo sulla partita con la Carrarese. In un momento così delicato bisogna dimenticare eventuali aspirazioni personali. Con una battuta potrei dire che se vinco questa partita, contando anche il brevissimo periodo in cui anni fa guidai la prima squadra del Sassuolo, potrei dimettermi e forse diventerei l’allenatore più vincente della Serie B. Battute a parte, qui c’è un obiettivo da centrare, la vittoria».

Qual è il morale della squadra?

«Il campionato è ancora lungo, non è una situazione drammatica, ma i giocatori mi hanno mandato un segnale chiaro, cioè la loro esigenza di avere una classifica diversa da quella attuale. Sono stato giocatore anche io e so che in questi momenti i calciatori soffrono, soprattutto quelli del Modena che vogliono arrivare in alto. Quando le cose vanno male, non riesci neanche a divertirti, oltre a non divertire la gente, e finisci per rendere mano delle tue possibilità».

Ha deciso come giocherà?

«L’allenatore a cui mi ispiro di più resta sempre Zeman, poi tutto va adattato ai tempi. Quindi il 4-3-3 ora si gioca senza posizioni fisse e a volte diventa un 4-3-2-1, fermo restando che il modulo è un abito da cucire sui giocatori che hai. In una settimana comunque non si poteva fare molto, quindi ho cercato soprattutto di semplificare le cose più importanti».

Che Carrarese si aspetta?

«Una squadra difficile da affrontare che, dopo qualche problema iniziale, viene da un buon periodo, con un solo gol incassato nelle ultime sei partite. Sono ben organizzati, ma, come sempre, saremo noi a determinare il livello degli avversari».

Ha mai pensato di allenare le prime squadre?

«Sono sempre stato contento del lavoro che facevo e non ho mai avuto il desiderio di cambiare».