Modena, tutti i retroscena dell'esonero di Bisoli: il gioco, il ko con lo Spezia e il problema in difesa
L'esonero era ormai diventato concreto già negli spogliatoi nel dopo gara di La Spezia
MODENA. Pierpaolo Bisoli non è più il tecnico del Modena che lascia così al penultimo posto. Nella mattinata di domenica 3 novembre, prima è arrivato il comunicato ufficiale dell'esonero del mister canarino a seguito della sconfitta di sabato al Picco di La Spezia, poi nel pomeriggio ecco i risultati delle altre gare di giornata che hanno messo i gialli laggiù in fondo alla classifica col solo Frosinone alle spalle. L'esonero di Bisoli era ormai diventato concreto, imminente. Già negli spogliatoi nel dopo gara di Spezia si era capito che questo sarebbe stato l'epilogo.
Il comunicato ufficiale
Un finale sul quale la società aveva preso tempo per riflettere a fondo ma che gli eventi avevano ormai scritto col pennarello indelebile dei troppi gol incassati e dei conseguenti risultati negativi. «Il Modena F.c. comunica di aver sollevato Pierpaolo Bisoli dall’incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra. Una decisione sofferta – spiega la nota ufficiale del club – per la grande dedizione e attaccamento ai colori gialloblù dimostrati da mister Bisoli in questi mesi. Una persona leale e di grandi valori al quale vanno i più sentiti ringraziamenti da parte del presidente Carlo Rivetti e di tutta la società. Alla ripresa degli allenamenti, la guida tecnica della Prima Squadra sarà temporaneamente affidata a Paolo Mandelli, attuale allenatore della squadra Primavera».
I retroscena
Un tono per nulla asciutto e che lascia intendere che forse, se solo il ko con lo Spezia fosse arrivato al termine di una prestazione ben diversa da quella vista sul campo, per Bisoli ci sarebbe stata l'ultima spiaggia rappresentata dalla prossima gara casalinga con la Carrarese alla quale seguirà una sosta. Al contrario, la prova della squadra apparsa scarica e messa sotto sul piano fisico dai liguri, ha indotto la società a decretare la fine del rapporto col tecnico; forse anche l'espulsione a gara conclusa dello stesso Bisoli che lo avrebbe tolto di mezzo nella sfida più importante, oltre alle sue dichiarazioni a caldo che sapevano molto di resa incondizionata agli eventi, sono stati elementi che hanno avuto un peso su riflessioni giunte in fretta ad una scelta drastica da parte dei Rivetti e di Andrea Catellani.
Da aprile a novembre
Arrivato in aprile per sostituire Paolo Bianco reduce dalla sconfitta al Braglia col Catanzaro, Bisoli aveva portato il Modena ad una salvezza sofferta ma mai davvero in discussione, facendo subito capire che la sua gestione sarebbe stata all'insegna della terapia d'urto. Dal primo allenamento a porte aperte con un duro discorso alla squadra in presenza di una nutrita presenza di tifosi, fino alle teorie darwiniane applicate al calcio una volta ottenuta la conferma anche per questo campionato, «con me vige la legge di Darwin, chi sta in piedi gioca, gli altri invece no» – sono state vere perle di bisolismo.
Il problema in difesa
Nel ribaltone estivo con l'allontanamento di Vaira e la promozione di Catellani, la società aveva scelto di puntare sul mister di Porretta come segno di continuità. Sono però venuti meno i capisaldi proprio del bisolismo, a cominciare dalla solidità difensiva vero tallone d'Achille di questi suoi tre mesi di gestione. L'obiettivo che Bisoli ripeteva sempre era quello rappresentato dal lato sinistro della classifica. Ora toccherà ad un altro tecnico dimostrare che, in fondo, aveva ragione lui.
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