Bisoli dopo il ko con lo Spezia: «Il mio futuro qui a Modena? Tocca alla società»
Il tecnico ora rischia la panchina: «Ci mancano troppi punti, ma in carriera ho vissuto situazioni così»
LA SPEZIA. Dopo la sconfitta contro lo Spezia, c’è un che di rassegnato che appare evidente in controluce nelle dichiarazioni del dopo partita di Pierpaolo Bisoli.
Se la sua analisi è piena dell’immancabile rammarico, il tecnico finisce con l’abbracciare il fatalismo di chi conosce troppo bene il calcio per far finta che la sconfitta di Spezia non sia un chiaro passo indietro su troppe cose.
Mister, i soliti errori.
«Anche questa è stata una gara nella quale non siamo stati capaci di sfruttare le occasioni avute. Persino in un primo tempo giocato sotto ritmo, abbiamo avuto due opportunità che avrebbero cambiato il corso delle cose».
In effetti però la condotta di gara della squadra stavolta non è stata all’altezza dell’avversario.
«È vero, non c’è stata cattiveria da parte nostra. Lo Spezia è apparso molto più duro, determinato. Abbiamo perso troppi duelli individuali, troppi contrasti sono stati a loro vantaggio e sulle seconde palle non si è vista quell’aggressività che avevo chiesto e che in gare del genere finisce sempre per fare la differenza».
I risultati mancano e la classifica fa paura. Preoccupato?
«Certo che sono preoccupato, è ovvio che lo sia perché questa carenza di punti è una cosa che mai mi era capitata prima in carriera. Lo Spezia è in salute, però noi non siamo capaci di imporci in partite sporche come questa nella quale invece l’avversario si è dimostrato più scaltro. Resta il fatto che il pari lo abbiamo sfiorato in almeno tre situazioni, in una di queste c’è stato il solito miracolo di giornata del portiere avversario».
Perché il ritorno della difesa a tre?
«Volevamo essere più chiusi e compatti, cercare di far qualcosa per fermare questa emorragia difensiva che non si arresta. Non è servito».
Defrel ha segnato il passo, due gare in cinque giorni sono ancora troppe per lui?
«Dovevo metterlo altrimenti non troverà mai continuità e minutaggio, però è chiaro che è un giocatore che sta faticando».
Il cambio di modulo in avvio di secondo tempo da cosa è stato dettato?
«Dovevamo ritrovare riferimenti in una gara da recuperare. Siamo andati meglio, la partita è stata più equilibrata e le occasioni di Caso nel finale lo confermano. Non ho nulla da rimproverare alla squadra».
Teme l’esonero?
«Io penso alla Carrarese che per noi sarà decisiva. Detto questo, conosco il calcio. I risultati non arrivano ed è ovvio che la società faccia le sue considerazioni. Accetterò ogni decisione. Se verrò sollevato dall’incarico il mio giudizio e la mia stima per chi ho conosciuto qui a Modena non cambierà di un centimetro. Siamo al bivio: se mi confermano, come al solito mi preparerò alla battaglia con la Carrarese, altrimenti accetterò la scelta».
L’espulsione a fine partita, perché?
«Ho contestato all’arbitro la gestione dei cartellini. Non è stata equilibrata, tutta a loro favore. Sono decisioni che cambiano l’inerzia delle partita e io amo troppo il Modena per poter accettare queste situazioni».