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Verso Sassuolo-Modena, l’ex Defrel vuole esserci: «Il più forte? Berardi...»

Verso Sassuolo-Modena, l’ex Defrel vuole esserci: «Il più forte? Berardi...»

Il francese, reduce dall’infortunio, prova a recuperare in tempo per esserci nel derby contro i neroverdi, la sua vecchia squadra

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MODENA. Se c’è un giocatore che farà di tutto per esserci sabato pomeriggio, quello è Gregoire Defrel. L’attaccante francese è ancora alle prese con il suo piano di recupero, ma sta provando ad accelerare i tempi, puntando con decisione al derby con il Sassuolo. Un appuntamento che l’ex di turno non vuole mancare di certo. E chissà come verrà accolto Defrel in quello che è stato il suo stadio per 7 anni.

Provare a esserci

Defrel non scende in campo dallo scorso 21 settembre, da quel “maledetto” match con la Juve Stabia. Da allora le sue condizioni fisiche sono peggiorate, e questo ha fatto sì che abbia dovuto saltare le sfide con Sampdoria, Catanzaro e Palermo. Durante la sosta per le nazionali, sia lui che Ponsi hanno svolto un lavoro specifico, atto a far recuperare entrambi e metterli a disposizione di mister Bisoli quanto prima.

Giornalisti del futuro...

Intanto il giocatore è stato protagonista di una bella iniziativa. Nella terza puntata di “Futuro Gialloblù”, la trasmissione andata in onda su Trc lunedì sera, si è visto un inedito Defrel intento a rispondere alle domande dei canarini dell’Under 8, 9 e 11. «Ho iniziato a giocare molto presto, con i miei amici sotto casa. Direi che avevo 5 o 6 anni. Poi mi sono iscritto alla squadra del mio quartiere a Parigi, in Francia. Perché? Ero forte, e poi la prima cosa che facevo appena uscito di casa con i miei amici era giocare a pallone. Ho continuato fino a diventare calciatore professionista»: ha raccontato l’attaccante ai giovani intervistatori. Defrel ha mostrato il suo lato sentimentale, svelando come nasce la sua esultanza: «Lo facevo sempre dopo un gol con i miei amici. Loro hanno smesso di giocare, perciò ho promesso che avrei sempre esultato in questa maniera, così loro guardandomi alla televisione, si possono ricordare di quando giocavano insieme». Il perché dietro al numero 92: «È il numero del mio quartiere, in Francia. Ho viaggiato tanto per venire qui, e mi manca la mia famiglia, casa e i miei amici. Ho deciso di indossare quel numero, così quando vado in campo mi ricordo del mio quartiere, e loro sono contenti di vedermi da casa». E qual è stata la sua soddisfazione più grande: «Appena dopo firmato il mio contratto in Serie A, ho comprato casa a mia madre». Defrel è passato poi a parlare della sua esperienza al Modena: «Quando giocavo al Sassuolo abitavo qui in città, e perciò vedevo i tifosi canarini, sentendo una bellissima atmosfera. Quando mi hanno chiamato ci ho pensato un po’, però mi è piaciuto subito l’ambiente. Andare sotto quella curva piena allo stadio è qualcosa di incredibile, rara da trovare in B. Sarebbe un sogno tornare in Serie A con il Modena. Il gruppo? Mi hanno accolto tutti benissimo, in particolare Pergreffi. Ho trovato ragazzi umili e gentili. Io e Palumbo abbiamo lo stesso procuratore, e ci conoscevamo dall’anno scorso. Mi ha fatto molto piacere giocare con lui». Infine, l’attaccante ha ammesso di sentire una grande responsabilità quest’anno: «C’è un’intera città dietro a questa squadra. La società ha fatto un gran mercato, prendendo giocatori importanti. Quest’anno ci sono i presupposti per fare qualcosa di importante, come andare ai playoff. Abbiamo la responsabilità di fare una grande stagione»: ha concluso.

«Il mio Sassuolo»

Greg, però, non ha certo dimenticato il suo passato neroverde: «Il mio gol più bello? Con la maglia del Sassuolo a Napoli. Arrivò un cross dalla destra ed io tirai di prima intenzione di sinistro in corsa, davanti allo stadio pieno». L’attaccante francese, inoltre, alla domanda su chi sia stato il compagno più forte con cui abbia mai giocato, ha indicato: «Edin Dzeko, ma anche Domenico Berardi». I due potranno essere di nuovo avversari sabato pomeriggio. Una speranza che alberga nel cuore sia di Defrel che di tutto il popolo gialloblù, che non vede l’ora di ammirare di nuovo in azione “El Bandito”, con la maglia canarina addosso.