Modena, senti Bozhanaj: «Obiettivi? Questa squadra può rialzarsi dopo il ko con la Samp»
L'intervista al giovane albanese: «Giocare esterno? Era il mio ruolo da bambino. E con Palumbo è tutto più facile, i suoi consigli hanno fatto crescere molto»
MODENA. Fino a qualche tempo fa, Kleis Bozhanaj era l’arma a partita in corso del Modena. Quest'anno mister Bisoli lo sta lanciando spesso dal primo minuto. E il rendimento dell’ex Carrarese sta aumentando a vista d’occhio: «Non credo sia una questione di pressione, ma di abitudine nel giocare partite da titolare per poi prendere la continuità - ha ammesso lo stesso Bozhanaj in conferenza stampa - È vero che quando inizi ad essere titolare, e sei sempre abituato a entrare a gara in corso, come succedeva l’anno scorso, sei un po’ più fuori ritmo, fino a quando non trovi quella giusta continuità nel rendimento».
Di recente, Bisoli la sta impiegando come esterno alto. Come si trova in questo nuovo ruolo e che cosa le chiede il mister?
«Fin da piccolo ho sempre fatto l’esterno alto a sinistra. Poi, quando sono arrivato in Italia, sono stato impiegato come trequartista, o come seconda punta. Adesso, invece, parto più largo, però mi sento a mio agio. Quando prendo palla in quella zona di campo so come comportarmi e immagino le giocate che posso fare. È un buon ruolo, e mi sento che posso farlo al meglio».
In campo e anche fuori, si denota una certa intesa con Palumbo…
«Antonio mi è sempre stato molto vicino, a partire dall’anno scorso, quando non giocavo e facevo fatica. Lui, come tanti altri, ha cercato di darmi una mano, con dei consigli e dicendomi come comportarmi, anche a livello tecnico. C’è una grande sintonia quando siamo in campo, perché ci troviamo bene e sappiamo come passarci la palla. Ci troviamo bene, e tra di noi c’è un buonissimo rapporto».
Che aspetti positivi può lasciare una sconfitta come quella con la Sampdoria?
«Ci prendiamo il primo tempo e dobbiamo ripartire proprio da questo. Ce la siamo giocata alla pari con una squadra che potrebbe ambire alla promozione diretta. Secondo me è stato un buonissimo primo tempo, con due squadre forti in campo, e pochi spazi a disposizione. Ci prendiamo, però, anche gli errori commessi, che sicuramente ci aiuteranno a crescere. Cercheremo di non rifarli più».
Domenica il Modena andrà a Catanzaro, una squadra a cui hai già fatto male. Che partita sarà?
«Loro sono una squadra a cui piace giocare a calcio, con un buon organico. Sarà una partita tosta, visto che anche loro hanno bisogno di punti. Andremo là per fare la nostra partita, senza pensare alla Sampdoria, ma con la consapevolezza che possiamo dire la nostra. Ho un buon ricordo di quello stadio, visto che ho segnato il gol della vittoria».
Come vivete all’interno della squadra questa emergenza infortuni?
«È un po’ una sfortuna, ma i ragazzi che sono andati in campo hanno sempre dimostrato che chi gioca può dire la sua. Siamo dispiaciuti, ma non è un alibi».
Dal di fuori il gruppo squadra appare molto coeso, di più rispetto all’anno scorso. È così?
«Senza dubbio tutti i ragazzi, me compreso, siamo uniti per centrare un solo obiettivo, ovvero fare meglio rispetto alla scorsa stagione, cercando di finire nella parte sinistra della classifica. Siamo uniti e, nonostante tutti questi infortuni, viaggiamo spediti verso il nostro obiettivo. Vogliamo fare bene per il Modena».
Quest’anno sta trovando molta più continuità. Il fatto di giocare così tanto, mettendosi in mostra, le fa sperare in una possibile convocazione con la nazionale albanese?
«Mi hanno fatto la stessa domanda la passata stagione e risposi di sì, ma andò male (ride, ndr). A parte gli scherzi, sono sinceramente concentrato solo sul Modena, al centodieci per cento. Non sto pensando a nient’altro. Poi se dovesse capitare, ben venga. Ma adesso la mia attenzione adesso è focalizzata solo sul Modena, e cercare di aiutare i ragazzi, che sia dall’inizio o a partita in corso. Per un giocatore con le mie caratteristiche è fondamentale avere continuità».