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Lama celebra la sua campionessa del mondo: «Annamaria, esempio per i giovani»

Lama celebra la sua campionessa del mondo: «Annamaria, esempio per i giovani»

Il tributo alla 19enne Ghiddi, che ha vinto due medaglie d'oro e una di bronzo ai Mondiali di skiroll in Val di Fiemme: «Forte e così umana»

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LAMA MOCOGNO. «Ti ringraziamo non solo per i tuoi risultati, ma anche per la gioia che riesci a dare alle persone, con la semplicità e la naturalezza del tuo modo di essere».
Le parole di Federico Barbieri, presidente dell’asd Olimpic Lama, rendono bene il senso e l’atmosfera della serata che, mercoledì, Lama ha dedicato ad Annamaria Ghiddi, al rientro dopo il suo exploit ai Campionati del mondo di skiroll in Val di Fiemme, da dove in quattro giorni è ritornata con tre medaglie (due ori in tecnica libera nella mass start da 10 km e nello sprint, bronzo nella team sprint) e con sia la Coppa del Mondo generale di skiroll (la terza di fila) che la Coppa del Mondo sprint.

L’abbraccio
Di fronte a questi risultati eccezionali, gli amici dell’Olimpic Lama hanno voluto renderle onore in una sala Agorà gremita, in cui la 19enne pavullese è stata accolta da un calorosissimo abbraccio al suo ingresso con al collo le medaglie frutto di tanta fatica. E di un grande team di supporto, dai tecnici della squadra nazionale di skiroll (gli allenatori Marco Sala, Martina Iozzelli e Tommaso Tamburro, con il direttore tecnico Emanuele Sbabo, il fisioterapista Antonio Giulio Ruggiero e la nutrizionista Federica Cavallini) e quelli dell’Olimpic Lama e della squadra regionale (Sandro Sala, Marco Sala, Martina Iozzelli e lo skimen Felice Vallainc).
Dialogando con Roberto Brighenti, Annamaria ha ripercorso le emozioni delle gare, con tutta la sincerità e la spontaneità del suo modo d’essere. E ha ricevuto da Federico Barbieri un premio speciale: una grande piastrella in ceramica, realizzata da una ditta della zona, che la ritrae con tutte le medaglie al collo, a ricordo perenne dell’impresa. «A nome dello Sci Club Olimpic Lama voglio ringraziarti sono solo per la professionalità che hai dentro, ma anche per la tua enorme umanità – ha detto – per la gioia che riesci a dare alle persone con la tua semplicità e naturalezza. Riesci ad essere naturale e serena in ogni occasione, e questa è una grande prova di forza secondo me. Lo sci di fondo pavullese ha il merito di aver creduto nel tuo talento, e i tecnici che ti hanno seguito poi, come Marco e Martina, di farlo sbocciare in una forma mondiale».
«Due anni fa pensavamo che per Annamaria sarebbe stato difficile ripetere il suo trionfo, oggi ha fatto ancora di più» ha osservato Giulio Campani, vicepresidente del Cae (presente anche Enrico Quadri). «Pur facendo tantissimi sacrifici, non hai mai perso il tuo sorriso, e anche questo ti rende un esempio per i giovani». «Hai portato il nome di Lama e di Pavullo in alto nel mondo, e la comunità ti è grata, così come è grata all’Olimpic Lama, a Marco Sala e a tutto lo staff, per aver cresciuto tanti giovani» ha detto il sindaco Arnaldo Ricchi (c’erano anche l’assessore Marica Beneventi e l’ex sindaco Pasini). «Complimenti Anna da tutti noi, con l’augurio che tu possa arrivare ai cinque cerchi olimpici: sarebbe un vanto non solo per noi, ma per tutto il territorio».

E ora nuove sfide
Per Annamaria dopo i trionfi, è subito tempo di nuove sfide: dopo la maturità al Cavazzi di Pavullo, ora bisogna iniziare l’università, e andare lontano: «Sto per cominciare Ottica e Optometria a Torino, so che sarà un bell’impegno e cambiamento nella mia vita – ha spiegato – ma potrò continuare ad allenarmi sulle Alpi, lì vicino c’è Pragelato, sempre con le persone che mi hanno seguito finora. Queste medaglie sono il frutto del mio e del loro lavoro insieme: è stupendo aver portato a casa la terza Coppa di seguito, le ultime gare sono state decisive. Nella stagione invernale alle porte vorrei riuscire ad avere nel fondo la stessa condizione che ho avuto nello skiroll. Entrerò però nella categoria senior, con i professionisti, e so che l’impegno sarà doppio, se non triplo. Io punto a imparare, ma anche a fare bene».