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Il Modena che piace a Bisoli: tira poco, ma segna spesso

di Riccardo Panini
Il Modena che piace a Bisoli: tira poco, ma segna spesso

Tutte le statistiche di una squadra “trasformista” che allo stadio Braglia contro la Juve Stabia ha ritrovato la vittoria e ora è attesa dalla sfida di cartello contro la Sampdoria

23 settembre 2024
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MODENA. Come cambiare un modulo a partita e vivere felici. Pierpaolo Bisoli pare abbia proprio voglia di sfidare gli allievi del supercorso di Coverciano. Una duttilità come quella che ha mostrato il Modena in questo avvio di stagione non è cosa da tutti. Ogni partita un assetto tattico diverso, oltre alle revisioni e le modifiche in corsa. A conti fatti, in totale fanno cinque schemi di gioco differenti in sei giornate ma sarebbero sei in altrettanti turni considerando i dovuti distinguo tra la gara di Frosinone e quella al Braglia col Cittadella. L'ultimo della serie, quello adottato contro la Juve Stabia, sarà quello definitivo? Una cosa è certa, per gli altri allenatori fare previsioni su quale Modena si troveranno di fronte è sempre più complicato. Tanto più che i numeri parlano chiaro e non sempre la vittoria arriva con statistiche schiaccianti a favore dei gialli.

Cambiando e…

Nell'esodio di Bolzano, dopo aver provato molte soluzioni durante le amichevoli estive, Bisoli decise di affidarsi alla difesa a quattro e un attacco molto fluido contando che Mendes non era ancora disponibile e a centrocampo Santoro doveva scontare un turno di squalifica. Però se guardiamo a quella gara di fine agosto, sembra essere evidente che l'idea di giocare con un centrocampista offensivo su entrambi i fronti d'attacco, ronzava già nella testa del mister canarino. Contro il Sudtirol, Bozhanaj si mise alto a sinistra con Palumbo trequartista sul versante opposto alle spalle di Gliozzi. Andò male invece con la scelta di Cauz terzino sinistro ma la coppia Zaro-Pegreffi cominciò sin da quell'esordio a mettere radici. Col Bari in casa Bisoli cambiò subito tutto; avendo Mendes, ecco il varo del 4-3-1-2. Centrocampo con Santoro, Gerli e Battistella. Palumbo alle spalle di Gliozzi e Mendes. In quella gara, nella fase conclusiva il Modena si mise con la difesa a tre facendo esordire anche Botteghin in maglia canarina. Fu un prologo della gara di Frosinone dove arrivò la rivoluzione annunciata. Allo Stirpe ecco il turno del 3-4-2-1 con Mendes arretrato sottopunta al fianco di Palumbo e dietro ad Abiuso; Gerli e Santoro coppia di centocampo e retrguardia con Caladara, Botteghin e Zaro. Ma la conferma nella gara interna col Cittadella non portò fortuna. Per niente. Di fatto il 3-5-2 del turno precedente rimase quasi immutato pur con Palumbo un po' più arretrato e la conferma della coppia Mendes-Abiuso. Ma ecco il... contrordine compagni! Col derby di Cesena pronto ritorno alla difesa a quattro. Al Manuzzi l'evoluzione delle specie, complice anche il fresco arrivo di Caso, prende forma. Il 4-3-2-1 è un albero di Natale che riporta a certe idee già espresse sin dal debutto in campionato e anticipa l'ultima metamorfosi.

Sarà il volto definitivo?

Viene da chiedersi appunto se quella vista nella gara casalinga con la Juve Stabia potrà essere l'ultima versione tattica di un Modena trasformista. Il 4-2-3-1 di sabato ha dato risposte positive e permetterebbe l'impiego di più centrocampisti offensivi contando anche le qualità della rosa. È sempre e solo una questione di equilibrio ma pare proprio che il tecnico gialloblù sia deciso ad insistere su questo assetto che è coinciso con i numeri statistici peggiori del Modena in questo avvio di stagione ma anche con la vittoria più larga sin qui conseguita.

Meno tiri, più vinci

E allora eccole le statistiche tanto spesso citate dal tecnico, specie quando invocava quella famosa partita sporca che è arrivata giusto nell'ultimo turno di campionato. Col Sudtirol, squadra abilissima a far giocare male l'avversario, arrivano sei conclusioni e un solo gol. Da allora il Modena è stata una delle squadre che ha saputo concludere con più insistenza verso la porta avversaria: 16 tiri e 2 gol col Bari, 10 e un gol col Frosinone, addirittura 19 e nessuna rete col Cittadella, 10 conclusioni e due reti a Cesena. Sabato con la Juve Stabia sono arrivati solo 5 tentativi verso la porta di Thiam ma ben tre reti che dimostrano come l'essere spietati è spesso molto più importante del semplice provarci con insistenza. Sarà tutto merito del 4-2-3-1? Potremo capirlo molto presto.

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