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Modena, è la notte del derby a Cesena

di Claudio Romiti
Modena, è la notte del derby a Cesena

Grande sfida da ex per Bisoli: «Non è come le altre, ma nel mio cuore ci sono i gialli»

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«No, non è una partita come le altre», Bisoli dixit.

In effetti il Modena gioca stasera (20,30) a Cesena un derby che ricorda uno di quei… paninazzi farciti con tanti ingredienti. Che in questo caso sono il campanilismo, l’importanza del risultato, il ritorno in campo dopo la sosta dopo le rispettive sconfitte, il ritorno a casa di Bisoli, residente a Cesenatico e primatista di promozioni nella storia dei bianconeri, la curiosità di verificare la crescita delle stelle gialloblù, l’ex Michele Mignani sulla panchina del Cesena. E altro ancora. Come conferma lo stesso Bisoli.

Mister, a Cesena da avversario.

“Sì, una partita non ordinaria per me. Da quelle parti c’è la mia casa e il Cesena resterà nel mio cuore. Ora però nel mio cuore c’è il Modena, perché io mi calo sempre con entusiasmo nelle realtà che alleno e alle quali mi lego in modo viscerale. Da qualche mese infatti il mio sangue è gialloblù. Poi, i derby, come si dice, si vincono, non si giocano. Io però spero che la rivalità tra tifoserie resti solo nello stadio, anche se potrebbe gioire una sola. O forse tutte e due».

Cesena garibaldino all’inizio come sua abitudine e Modena che esce alla distanza?

«No, mi aspetto una partita tattica da subito, poi però basta una singola giocata per sbloccarla e cambiare tutto».

Trovato il vestito tattico?

«Sì, inizialmente giochiamo con quattro dietro e tre in mezzo, lasciando libertà e fluidità ai tre davanti. Cercando di evitare il solito svantaggio iniziale. Quindi difesa protetta dal centrocampo, lasciando pochi tiri agli avversari, visto che al primo che fanno subiamo gol. Col Cittadella abbiamo costruito una ventina di tiri, dato molto confortante, ma abbiamo pagato quel gol preso subito».

La sosta ha aiutato nel far crescere la condizione dei giocatori più attesi?

«Non si può fare tutto con gli allenamenti, hanno soprattutto bisogno di giocare perché sono stati molti mesi senza poterlo fare – conclude Bisoli – Da Mendes a Caso, che saranno in campo e ci resteranno fino a che ce la fanno, a Defrel, che invece non posso schierare dall’inizio. Fino a febbraio non guardo mai la classifica, la B si decide negli ultimi mesi. Tanto meno in questa situazione, con giocatori così importanti da aspettare. Dobbiamo avere pazienza, almeno per altre sette o otto partite e spero che tutti ce l’abbiano».

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