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Bisoli torna a Cesena con il Modena: i tuffi, le vittorie e le tre promozioni

di Claudio Romiti

	Foto Zanotti
Foto Zanotti

Il tecnico detiene un particolare record con i bianconeri

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MODENA. Venerdì prossimo Pierpaolo Bisoli torna a Cesena, e non è un ritorno ordinario, come spesso capita nel calcio. Questo per tanti motivi. Innanzitutto perché torna a casa, nel senso banale della frase, dato che vive a Cesenatico, comune della provincia di Forlì-Cesena.

Il primato

Per niente banale invece il suo ritorno in ottica calcistica: l’attuale tecnico del Modena come allenatore ha infatti il record di promozioni negli 84 anni di storia del Cesena, una dalla C alla B e due dalla B alla A. Alla guida della squadra bianconera era arrivato per la prima volta nel 2008, dopo le prime esperienze sulle panchine di Porretta, Prato e Foligno e aveva centrato subito la doppietta, dalla C alla e A in due anni. Erano seguiti per Bisoli due esoneri molto amari, a Cagliari e Bologna, così dovendo ripartire aveva preso al volo la proposta del Cesena, prima condotto alla salvezza in B e l’anno seguente a una nuova promozione in A, nella stagione in cui aveva sconfitto il Modena di Novellino nei playoff.

Il successivo esonero dopo 14 giornate in Serie A aveva visto schierati dalla sua parte i tifosi bianconeri, come recitava questo comunicato: “Abbiamo imparato a conoscere la tua passione, il tuo impegno, i tuoi modi ruvidi e la tua semplicità. E in te, oltre al professionista serio e innamorato del proprio lavoro, abbiamo apprezzato l’uomo”.

Il curriculum del tecnico

Pierpaolo Bisoli come allenatore ha un curriculum invidiabile: carriera più che ventennale con quattro promozioni e nessuna retrocessione. L’attuale tecnico del Modena però è diventato anche un personaggio, per atti e dichiarazioni che hanno punteggiato i suoi vent’anni in panchina. A cominciare dai “fioretti” promessi in diverse occasioni e puntualmente onorati. Dopo un percorso in citybike fino a Bellaria nel 2010, per celebrare i risultati nel secondo biennio col Cesena aveva pedalato dalla Riviera a Montiano e attraversato a nuoto per quattro volte il canale di Cesenatico. Pedalate ripetute poi per le salvezze con Cosenza e Modena (nel Novi Sad).

Calciatore o bandito?

Decisamente… lapidarie le sue frasi. Per un Cesena-Empoli: “Contro l’Empoli tiriamo fuori il sangue”. Poche settimane fa al raduno del Modena aveva scomodato anche Darwin: “Con me vige la legge di Darwin, chi resta in piedi gioca. La giraffa per mangiare le foglie degli alberi più alti si è fatta crescere il collo. Si chiama selezione naturale”.

Tempo addietro in un’intervista a TuttoCesena aveva detto: “Se non fossi diventato calciatore avrei fatto il bandito”. E al suo arrivo a Bolzano: “Io per portare punti al Sudtirol, se devo mettere anche dieci giocatori davanti alla porta, li metto”.

Altre parole dal suo… autoritratto: “I social? Non fanno per me. La giacca con la cravatta? La lascio molto volentieri ai professoroni della pedata, io preferisco allenare in tuta. Il procuratore? Non mi serve, sono io il procuratore di Bisoli…”.

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