Dall’incidente a Sestola al trionfo: l’oro di Stefano Travisani alle Paralimpiadi
Nel 2015 l’atleta azzurro era stato coinvolto in una terribile caduta in mountain bike sull'Appennino modenese, a Parigi ha vinto la prova mista di tiro con l'arco con Elisabetta Mijno
PARIGI. Dalle Olimpiadi alle Paralimpiadi continua a collezionare medaglie l’Italia in quel di Parigi e tra le mille storie dei protagonisti azzurri ce n’è una che passa anche da Modena, più precisamente dal nostro Appennino. È quella che ha costretto il milanese Stefano Travisani, classe 1985, su una sedia a rotelle, ma che al tempo stesso lo ha portato sul gradino più alto del podio nella gara a squadre mista di tiro con l’arco assieme ad Elisabetta Mijno. La coppia azzurra, che tre anni fa a Tokyo vide svanire il sogno olimpico con una sconfitta all’ultima freccia che valse la medaglia d’argento, ha saputo rifarsi superando questa volta tutti i rivali fino al 6-2 inflitto in finale alla rappresentativa della Turchia.
L'incidente in mountain bike a Sestola
Una storia quella di Travisani che parte il 13 giugno 2015 quando, in sella alla sua mountain bike, scendeva lungo uno dei percorsi realizzati sull’Appenino modenese, nel territorio di Sestola in particolare. All’improvviso, però, la caduta cambiò la sua vita costringendolo su una sedia a rotelle a causa della lesione midollare alla spina dorsale che nemmeno tutte le protezioni riuscirono ad evitargli. Proprio da questo incidente, però, è iniziata la nuova vita sportiva per il neo campione paralimpico che presso l’istituto di riabilitazione di Montecatone, vicino ad Imola, ha scoperto il tiro con l’arco come disciplina inserita nel programma di recupero per rinforzare la muscolatura del tronco. Sin dallo scoccare delle prime frecce fu un amore a prima vista e una passione che cresceva giorno dopo giorno anche grazie al talento dimostrato da Travisani.
Il percorso fino all'oro nel tiro con l'arco
«Lo sport è stato ciò che mi ha aiutato fin dalle prime settimane a rimettermi in pista e a riappropriarmi di una vita che ovviamente era cambiata», ha raccontato l’atleta azzurro che al fianco di Elisabetta Mijno ha esordito in maglia azzurra nel 2017 al Campionato Mondiale di Pechino vincendo il Collare d’Oro ed entrando al tempo stesso a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre. Una scalata che non si è mai arrestata, nemmeno con l’esordio alle Paralimpiadi in quel di Tokyo culminato con la medaglia d’argento. Tre anni dopo la gioia più grande nel suggestivo scenario parigino, l’ennesima conferma che con talento e forza di volontà si possono superare tutti gli ostacoli.