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La Modena di Mendes: il gol, i cori in Gallucci e la capriola da... film

Mattia Amaduzzi
La Modena di Mendes: il gol, i cori in Gallucci e la capriola da... film

La punta segna e nei pub della movida spunta la Carrà: «Volevo il gol sotto la Curva, l’avevo detto al magazziniere»

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Pedro Manuel Lobo Peixoto Mineiro Mendes, conosciuto semplicemente come Pedro Mendes, ci ha messo poco ad entrare nel cuore dei tifosi canarini. Già il mese scorso, quando venne ufficializzato il suo arrivo a Modena, in città era scoppiata la “Mendes mania”, fomentata anche dalla famosa canzone di Raffaella Carrà “Pedro”, facente parte dell’album “Fortissimo” del 1967, che sembra calzare a pennello con l’attaccante portoghese.

Lo stesso brano è stato sentito risuonare tra i locali della movida modenese in via Gallucci, cantato dai tifosi che sono andati a festeggiare la prima vittoria stagionale dei gialli, che ha portato la firma della punta ex Ascoli.

Tutti i numeri

«È ancora al 30/40% della sua forma fisica. Non so quanto potrà giocare domani», aveva detto mister Bisoli nella conferenza stampa pre-Bari. E per fortuna allora che le sue condizioni sono queste, perché è difficile pronosticare cosa potrà diventare quando raggiungerà il massimo della forma. Andiamo ad elencare un po’ di numeri. Contro il Bari, Pedro Mendes ha giocato tutti e 90 i minuti, se non contiamo gli abbondanti recuperi; tirato in porta 2 volte (segnando un gol), toccato il pallone 47 volte, mentre i passaggi riusciti sono stati 19 su 33 (il 58%). Ha vinto 11 duelli aerei su 15, e 2 contrasti a terra su 4. Infine, ha commesso un solo fallo, al fronte di 2 subiti. Se andiamo invece a vedere la sua heatmap, che mostra le zone di campo maggiormente calcate dall'attaccante, si può notare come Pedro Mendes abbia giocato molto di più lontano dall’area, dimostrando alcune delle sue tante doti. La punta, infatti, è abile anche nel saper venire incontro alla squadra, per legare il gioco tra attacco e centrocampo. Una caratteristica da centravanti moderno, capace però di saper far male nell’area di rigore quando si presenta l’occasione da gol.

La capriola al Braglia

Non soltanto giocate efficaci e vincenti, Pedro Mendes sa anche come far divertire il proprio pubblico. Dopo il gol segnato, forse proprio galvanizzato da quella rete, ha iniziato il suo personale show. Prima un cross di rabona per Defrel, che stava per rispondere con una rovesciata al volo, ma anche un tiro di esterno destro da fuori area. Ma non solo. Pucino lo atterra e Mendes decide di alzarsi in maniera acrobatica, come un wrestler o un lottatore di arti marziali. Il tutto seguito da un boato del Braglia, che gli ha tributato il coro che, quasi certamente, lo seguirà da qui in avanti, ovvero “Pedro, Pedro, Pedro”. Non solo, questo gesto è diventato subito virale, grazie ad una pagina social Trollserieb, che ha postato la foto chiedendo alla punta di insegnare loro la mossa. Lo stesso attaccante ha risposto in maniera simpatica, dicendo di averla imparata guardando i film di Jackie Chan.

Le parole del portoghese

«È stata una partita di sacrificio - ha spiegato la punta nel post partita - Non sono ancora al massimo della mia forza, avendo fatto un'intera settimana di allenamento con il resto della squadra dopo 173 giorni, cinque mesi dall'infortunio. Non è stato facile, ma voglio ringraziare lo staff medico del Modena, perché mi hanno riservato un trattamento incredibile. Ho lavorato quasi sempre a parte, ma con grande intensità. Il gol? Questa volta è stato più bello, perché ero davanti ai miei tifosi. Sono felicissimo, non pensavo che il mio esordio potesse essere così bello: segnare il gol della vittoria sotto ad una Curva così piena. L’avevo detto al magazziniere: segno nel secondo tempo, voglio il gol vicino alla Montagnani». Detto fatto.l