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L'omaggio

Italvolley, Velasco dedica la vittoria olimpica al dirigente della Panini scomparso: «Il mio oro è per Leo Novi»

di Francesco Cottafava
Italvolley, Velasco dedica la vittoria olimpica al dirigente della Panini scomparso: «Il mio oro è per Leo Novi»

Il figlio Luca Novi: «Julio è una persona unica, le sue parole mi hanno emozionato»

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MODENA. Dopo aver vinto l'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 alla guida della nazionale italiana, Julio Velasco è stato intervistato da tutti i giornalisti presenti in Francia pochi minuti dopo l'ultimo pallone caduto. Il tecnico italoargentino, nonostante la foga del momento e le emozioni che lo hanno travolto, ha dedicato la meravigliosa medaglia d'oro a due persone cardinali per lui e per tutta la pallavolo italiana. «La dedica è per due persone che non ci sono più: Giuseppe Brusi, spaccava i co... perché io fossi qui sempre e sarebbe stato felicissimo di questa vittoria. Leo Novi, dirigente quando ero alla Panini, mi ha aiutato tanto. Sono sicuro che entrambi sarebbero stati qui oggi».
Giuseppe Brusi è lo storico dirigente che ha fatto grande Ravenna, costruendo squadre leggendarie; mentre Leo Novi è modenese doc, anche lui dirigente. Entrambi scomparsi lo scorso anno ed entrambi fondamentali nella storia pallavolistica di Julio Velasco.

L'omaggio a Leo Novi
Leo Novi è stato dirigente del gruppo sportivo Panini, nonché tra i fondatori del Modena Baseball negli anni sessanta, club del quale era stato l’allenatore fino al 1971, un pezzo di storia dello sport modenese, una figura chiave nella crescita della Panini che, anche grazie a lui, è diventata la squadra più famosa del mondo. Leo Novi è sempre stato al fianco di Velasco; aiutandolo, consigliandolo per tutta la sua carriera, una carriera che ieri ha visto arrivare l'ultimo tassello che gli mancava, ovvero l'oro olimpico che gli era sfuggito ad Atlanta 1996 quando perse la finale contro l'Olanda alla guida della nazionale maschile.

Il figlio Luca
La dedica di Julio Velasco è stata bellissima e Luca Novi, figlio di Leo, noto procuratore di pallavolo maschile, ci tiene a ringraziarlo personalmente. «Julio è sempre stato molto attento e bravissimo in queste cose. Sinceramente non so cosa dire e come ringraziarlo, non era facile rimanere così lucidi in un momento come quello della vittoria della medaglia d'oro. Per chi ha lavorato in questo ambito sa perfettamente cosa si prova in quei momenti concitati, lui invece è riuscito a farlo e a dedicare la vittoria alle persone che gli hanno voluto bene. Ho ricevuto messaggi da tantissime persone, mi ha fatto enorme piacere sentire quelle parole. Per me è stato un grande privilegio aver avuto la possibilità di lavorare con lui e conoscerlo bene. Un personaggio così non poteva finire nel dimenticatoio o essere messo in secondo piano. Per noi che gli siamo sempre stati vicini è stata una continua fonte di ispirazione. Non mi ha mai negato un consiglio quando lo chiamavo».

L'abbraccio a Parigi
Luca Novi prosegue raccontando di quando l'ha abbracciato a Parigi. «Ero a seguire le Olimpiadi e l'ho incrociato al palazzetto. Mi ricordo con particolare affetto l'abbraccio dopo la partita contro la Turchia, al termine della semifinale, ma siamo sempre stati in contatto in questo periodo. Ci siamo visti anche prima delle Olimpiadi, in Italia, nell'ultimo collegiale che ha fatto con la nazionale. È venuto a trovare me e la mia famiglia, specialmente mia mamma. È una persona speciale che, come ha dimostrato, non si dimentica delle persone che gli vogliono bene».

Un'impresa olimpica che parla anche modenese
Luca Novi prosegue parlando della clamorosa impresa fatta dalle ragazze dell'Italvolley femminile e dello staff tutto modenese, o quasi, che le ha portate al trionfo: «Ci hanno fatto emozionare tantissimo. Hanno lavorato bene, sono molto amici, uno staff veramente meraviglioso. Solo Velasco poteva mettere insieme un team di quel livello in panchina e farsi dire di sì immediatamente. Barbolini, modenese doc, ha vinto tutto a livello femminile. È uno dei più grandi allenatori che ci sono in circolazione. Bernardi non lo deve presentare di certo io, perfetto per completava il trio a livello caratteriale, perché è più esuberante rispetto agli altri che sono più calmi. Si sono spartiti i ruoli, sia tecnici che emotivi, alla perfezione, e i risultati si sono visti in campo. Velasco è stata la persona giusta al momento giusto, quello che serviva a questa nazionale. Il potenziale era alto ma, solo lui, è riuscito a tirarlo fuori. Tutti parlano del suo carisma, che è innegabile, ma non dobbiamo dimenticarci come sia un maestro anche dal punto di vista tecnico, soprattutto nell'insegnamento della fase difensiva e del colpo di attacco».