Modena, addio al pallavolista Grillenzoni: colonna della Minelli e dell’Italia
Il tributo di compagni e avversari: «Era il più forte, giocava con il cuore»
Lutto nella pallavolo modenese. Mauro Grillenzoni è morto a 82 anni. Il “Grillo” ha difeso i colori della Minelli Modena, la prima squadra modenese a conquistare lo scudetto, guidando da capitano la Nazionale italiana.
«Eravamo amici»
«Mi ha insegnato a giocare a pallavolo», ricorda Gian Paolo Guidetti, ex alzatore e allenatore modenese con il volley nel sangue, cresciuto nelle giovanili della Minelli.
«Erano anni in cui la pallavolo si giocava ancora con il cuore – spiega Odone Federzoni, bandiera dell’Avia Pervia Modena – e Mauro è stato uno dei giocatori più forti».
Allora la Minelli e l’Avia Pervia si spartivano le vittorie del titolo italiano con la Villa D’Oro quando ancora la Panini (oggi Modena Volley) non esisteva. Erano gli anni in cui Modena vinse undici campionati italiani consecutivi: tre con la Minelli, cinque con l’Avia Pervia, tre con la Villa D’Oro.
«Eravamo tutti amici e ci vedevamo spesso – aggiunge Federzoni – Grillenzoni è stato il numero uno della Minelli». Il Grillo aveva esordito a sedici anni con la formazione di strada Morane, intitolata allo studente e partigiano Luciano Minelli. Era la stagione 1956-1957. Ha indossato la maglia biancazzurra per un decennio prima di andare all’Olimpia Vercelli. «Dove giocava, faceva la differenza – riconosce Guidetti – Era una colonna anche in Nazionale». Nell’ultima stagione con il Grillo la Minelli Modena era allenata da Adriano Guidetti, fratello di Gian Paolo e padre di Giovanni, commissario tecnico della Serbia femminile campione del mondo, impegnata nelle Olimpiadi di Parigi.
«Un esempio»
Il vice allenatore della squadra era Livio Selmi. «Mauro era un grandissimo atleta – gli rende merito Selmi – e fortissimo negli attacchi. A lungo era stato invitato a trasferirsi, ma è rimasto alla Minelli. Era un esempio e uno dei pochi che ha avuto allora l’onore di rappresentare tante volte l’Italia all’estero».
Ai tempi i punti più alti della Nazionale erano i Giochi del Mediterraneo, con un oro nel 1959 e un argento nel 1963. Quando l’Italia ha fatto il debutto olimpico ai Giochi di Montreal 1976, il Grillo aveva già appeso le scarpette al chiodo per mettere a frutto la laurea in ingegneria.
Massimo Bartolamasi lo ricorda a un campeggio di Montecreto con giovani, dove «mostrava di tanto in tanto colpi da professionista che ci lasciavano sbalorditi». Centinaia i messaggi di cordoglio per la moglie Carla Mazzola, il figlio Stefano e la famiglia tutta.
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