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Sassuolo, nel 2014 eri messo peggio e fu salvezza ai danni di Ballardini

Paolo Braglia
Sassuolo, nel 2014 eri messo peggio e fu salvezza ai danni di Ballardini

Alla 31ª neroverdi a -5 dal Bologna dell’attuale tecnico, poi la prodigiosa rimonta

10 aprile 2024
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A Salerno dovevano arrivare 3 punti importanti per lanciarsi nella corsa salvezza, il Sassuolo è invece tornato a casa con un mesto pareggio che ha addensato le nubi su un finale di stagione complicato, ma ancora tutto da scrivere.

A DUE PUNTI DALLA SALVEZZA

Le partite sono sempre meno e il calendario propone avversari di prima fascia, i neroverdi però devono provare a raggiungere una zona salvezza che, nonostante i diversi passi falsi di questa stagione, è a ancora a “soli” due punti di distanza. Milan, Lecce, Fiorentina, Inter, Genoa, Cagliari e Lazio, in ordine, sono le prossime avversarie della squadra di Ballardini.

Due scontri diretti al Mapei Stadium e gare con formazioni, sulla carta, superiori. Per evitare la Serie B servirà quindi una mezza impresa, un filotto di risultati positivi. Insomma, i neroverdi di oggi potrebbero prendere spunto dai neroverdi di ieri, in particolare dal Sassuolo 2013/14 che a maggio festeggiò per la prima volta la permanenza nella massima serie, ma che a questo punto della stagione si trovava in una situazione di classifica ancora più difficile rispetto all’attuale.

IL PRECEDENTE

Oggi la squadra di Ballardini è penultima a quota 25 punti, a -2 dal Verona quartultimo, il Sassuolo di mister Di Francesco invece al termine della 31ª giornata era penultimo, ma a -5 dal Bologna terz’ultimo. Dalla 32ª giornata iniziò la remuntada di Magnanelli e compagni, aperta dalla vittoria per 2-0 sul campo dell’Atalanta e culminata con una leggendaria vittoria per 4-3 a Firenze, con tripletta di Berardi, e con il successo interno per 4-2 con il Genoa alla penultima giornata, partita che decretò la matematica permanenza nella massima serie dei neroverdi. Nel mezzo un pareggio con il Cagliari, la vittoria in casa del Chievo e una sconfitta con la capolista Juventus. Tredici punti in sette partite (compreso l’ininfluente ko all’ultima giornata con il Milan). Alla fine di quella stagione il Sassuolo chiuse al quartultimo posto a quota 34, condannando alla retrocessione anche il Bologna allenato proprio da Davide Ballardini. Ripetere un cammino simile, quasi sicuramente significherebbe raggiungere l’obiettivo. E se le imprese del passato possono servire come fonte d’ispirazione, perché non guardare a quel Sassuolo per restare aggrappati alle ultime possibilità?

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