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Modena contestato e fuori dai playoff: altra sconfitta, ma «avanti con Bianco»

Riccardo Panini
Modena contestato e fuori dai playoff: altra sconfitta, ma «avanti con Bianco»<br type="_moz" />

Contro la Feralpi arriva il secondo ko di fila e al Braglia sono fischi per tecnico e squadra

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Potremmo raccontare subito della partita disastrosa del Modena proprio nella giornata in cui la vittoria era d'obbligo, al Braglia contro la penultima in classifica. Una sconfitta gravissima, dovuta ad una prestazione alla moviola per i ritmi di gioco dei gialli e per il ruolo da protagonista del Var visto che il signor Volpi di Arezzo ha fatto la figura di chi è sempre alla ricerca dell'aiutino da casa per azzeccare la risposta esatta; cinque rigori, dei quali due revocati da Miele davanti allo schermo. Qui però gli arbitri c'entrano poco. Il problema è un Modena slegato, abulico, lento e incapace di azzannare la partita pur avendo avuto il vantaggio di sbloccarla con Abiuso al 5' su angolo battuto da Palumbo. Un crollo che mette in fila, uno dopo l'altro, tutti i dubbi che questa gara pesantemente negativa ha innescato: testa? gambe? qualità della rosa?

Ancor prima dell'analisi di una gara fallimentare, sembra però essere un altro il punto al quale rivolgere innanzitutto lo sguardo. Per la prima volta infatti, la famiglia Rivetti e il ds Vaira si trovano a dover fronteggiare un momento complesso e molto delicato, sottolineato dalla contestazione dei tifosi i quali su 17 partite hanno potuto esultare per due sole vittorie. Numeri impietosi.

Partendo dalla fine quindi, ci si rende conto di come ora possa essere complicato tenere saldo il timone. Bianco al fischio finale è corso negli spogliatoi mentre la squadra raccoglieva i fischi sotto la curva e poi ha lasciato il compito delle spiegazioni al diesse; Vaira è stato chiaro: «Bianco ha la nostra fiducia totale, avanti con lui». Il dirigente canarino si è aggrappato alla buona prova vista con la Cremonese sette giorni fa. E questo è il grande enigma: qual è il vero Modena? In questo girone di ritorno nel quale è scivolata lentamente nell'anonimato, la formazione canarina ha vissuto sul confine sottilissimo di una classifica corta, sempre a metà strada tra un salto di qualità che non è mai arrivato e il capitombolo che ti mette paura e che proprio ieri è piombato sui gialli. Contro la Feralpi, squadra che ha limiti difensivi mostruosi, s'è visto un Modena che farebbe molta fatica a tenersi alla larga dai guai. Perché dopo il vantaggio iniziale, i gialli hanno giocato al risparmio tanto da ridare slancio ad una Feralpi rivitalizzata da un'occasione sciupata da Letizia e dal gol del pari di Di Molfetta. In mezzo una chance di Corrado che ha alzato il mucchio dell'indifferenziata delle occasioni perdute. In 7 minuti il Var toglie (un rigore fischiato per fallo su Gliozzi e revocato) e assegna (rigore ai bresciani per fallo di mano di Ponsi) consegnando il vantaggio a Zaffaroni. Nella ripresa ci sarebbe da aspettarsi un Modena deciso; con un guizzo, Bozhanaj al 64' si guadagna il penalty del pareggio ma una volta di più il gol di Palumbo serve da anestetico. La Feralpi spadroneggia. Palo di La Mantia, rigore assegnato e tolto dal Var per fallo su Pilati nell'area canarina, salvataggio di Zaro sulla linea su conclusione di Felici. Il rigore folle che Oukhadda regala alla Feralpi nel recupero non è certo una beffa ma il fragore del crollo. Potremmo soffermarci su certe scelte di Bianco, oppure sul fatto che Gerli e Palumbo sono talmente importanti che è giusto preoccuparsi per il loro chilometraggio. È invece sugli obiettivi che è bene concentrarsi. Questo equivoco dei play off da inseguire a giorni alterni va spazzato via. Il Modena di ieri deve solo pensare a mettersi in frettaal sicuro.l