«Berardi-Juve a gennaio? Non posso escluderlo...»
L’ad Carnevali: «Ma il Sassuolo non ha bisogno di vendere»
Mercato, progetti e ambizioni. L’ad neroverde Giovanni Carnevali si è “confessato” nel corso di Barba e Capelli su Trc.
Percorso «Undici anni in A è un bel percorso, con tante soddisfazioni, ma non bisogna accontentarsi: c’è ancora il desiderio di continuare a migliorare. Abbiamo una squadra giovane, che vogliamo valorizzare non solo in ottica mercato ma stando attenti anche al risultato sportivo: mantenere la categoria per undici anni di fila e coi bilanci in salute è un risultato straordinario».
Juve «Veniamo dalla sconfitta di Frosinone, siamo scontenti perchè stavamo vincendo 2-0. Fa male, ma guardiamo avanti. Con la Juve sarà dura, ma nello stesso tempo è bello affrontare squadre così blasonate. Poi avremo l’Inter. Per me sono le due squadre favorite per la lotta scudetto. La Juve ha cambiato poco, ha superato il tourbillon societario, ha recuperato giocatori importanti e come l’Inter mi pare abbia qualcosa in più delle altre».
Mal di pancia «Frattesi, Lopez, Rogerio, Ferrari e Berardi quest’estate hanno chiesto di andare via, ma per noi non è una sconfitta. È giusto che ci sia l’ambizione anche da parte loro, ma ci devono essere le condizioni giuste perchè bisogna essere d’accordo in tre. Noi cerchiamo di accontentare i giocatori quando è possibile».
Bottega cara «Credo che sia la forza della società e della proprietà quella di cedere solo alle nostre condizioni. Il Sassuolo viene gestito come un’azienda e non sempre è facile».
Europa «Siamo ambiziosi, speriamo un giorno di poter tornare in Europa. Chiaro che bisogna fare i conti con la realtà, siamo ripartiti con un progetto e questo è un anno zero: l’obiettivo è mantenere la categoria, ma mai accontentarsi. Timori per la salvezza? Paura no, consapevolezza sì. Il calendario non ci ha aiutato in questo avvio, a penalizzarci anche il mercato aperto nelle prime tre giornate. Per una società come la nostra è un grande problema, tant’è che alcuni giocatori li avevamo “persi”».
Io alla Juve? «Sono legato a questa società, alla famiglia Squinzi, sono undici anni trascorsi insieme ma so bene che c’è ancora tanto da fare».
Telenovela Berardi «C’è stata un contatto con la Juve, Berardi era intenzionato ad andarci. Per noi lui è il giocatore più forte, come a tutti gli viene attribuito un valore (per il Sassuolo è 35 milioni, ndr) ma in quel momento la Juve, per problematiche interne, non aveva la possibilità di accontentarci e quindi non è mai stata intavolata una reale trattativa. Avevamo fissato era la data del 17 agosto entro la quale chiudere l’accordo. Noi avremmo dato una chance al giocatore, come abbiamo fatto per Frattesi con l’Inter, ma per certe trattative serve programmazione: per Berardi, trascorso il 17 agosto, non avremmo avuto il tempo di chiudere un’altra trattativa per sostituirlo».
Castillejo «È un ragazzo che può giocare nel ruolo di Berardi ma anche con Berardi. In tutti i ruoli abbiamo due elementi, per Berardi mancava l’alternativa e Castillejo è un giocatore con qualità ed esperienza. Se a gennaio si può riaprire la storia Juve-Berardi? Difficilmente nel mercato invernale il Sassuolo fa grandi cose, ma non posso escluderlo. Chissà, magari arriveranno proposte più importanti...».
Magnanelli «A me è dispiaciuto tanto che il nostro storico capitano, dopo aver chiuso la carriera e averla iniziata da allenatore con noi grazie a Dionisi, ci abbia chiesto di andare alla Juve. Mi ha fatto male, eravamo molto legati a lui».
Niente dualismo «Perchè abbiamo preso Cragno avendo già Consigli? Volevamo due portieri di alto livello. Consigli, al di là delle qualità tecniche, ha un ruolo importante anche nello spogliatoio».
Scommessa «Pinamonti ci è costato 20 milioni, cifra alta per i nostri canoni ma, dopo la cessione di Scamacca per 38, volevamo prendere un altro giovane italiano. L’anno scorso non ha brillato, è ripartito bene e crediamo in lui. Così come puntiamo molto su Mulattieri, vogliamo sia lui a sostituire Pinamonti quando lo cederemo a un grande club».