Modena. I 90 anni di Lugli, la prima e unica donna coach della Nazionale
Un mito del volley modenese si racconta
Sei Scudetti da giocatrice e otto da allenatrice, alcuni di questi conquistati ricoprendo entrambi i ruoli, ma anche l’unica donna ad aver guidato la Nazionale femminile dopo averne vestito la divisa in campo.
Si può riassumere così per sommi capi il ruolo rivestito da Loredana Lugli nella storia della pallavolo rosa a Modena ed in Italia negli anni in cui sotto la Ghirlandina si davano battaglia tante realtà che hanno portato la città ad essere tutt’ora detentrice di ogni record per quanto riguarda i titoli vinti nonché capitale italiana del volley.
Una passione la sua che non si è ancora spenta alla soglia dei novant’anni, festeggiati giovedì, come testimonia in prima persona.
«Seguo ancora moltissimo le partite e mi sono anche arrabbiata per come è stato gestito il caso Egonu in questi Europei. Questi fatti, però, non sono una novità perché mi è capitato di leggere in questi giorni un’intervista a Maurizia Cacciatori che ai suoi tempi sostanzialmente ha ricevuto lo stesso trattamento delle altre giocatrici escluse da questi Europei. Le cose vanno così, non cambia molto anche perché bene o male le persone nell’ambiente sono sempre le stesse. Ora vediamo come finirà la squadra maschile sperando che riescano a raggiungere un risultato migliore delle ragazze».
Erano gli anni Sessanta quando Lugli scrisse una pagina di storia arrivando sulla panchina azzurra e da allora nessun’altra donna è ancora riuscita a ripercorrere le sue orme: «Allora era tutto completamente diverso, eravamo praticamente degli amatori senza tutta l’assistenza che esiste ora per giocatrici e staff. Non so nemmeno come sia stato possibile che abbiano scelto me perché ai tempi era una federazione estremamente maschilista».
L’epopea del volley modenese, però, ebbe inizio ancor prima e più precisamente nei primi anni Cinquanta. Una stagione simbolo fu sicuramente quella del 1953 quando arrivò il primo titolo per l’Audax della stessa Lugli e al tempo stesso Modena festeggiò anche in campo maschile. Da qui si sviluppò a lungo sia tra i ragazzi che tra le ragazze una sana rivalità cittadina viste le tante squadre arrivate ai vertici nazionali come la stessa ex campionessa ricorda: «Il periodo d’oro, secondo me, è stato quello della Panini da una parte, mentre dall’altra duellavano Fini, Minelli e Audax poi non è stato più così. Ricordo dualismi spietati nelle gare fra Villa d’Oro e Avia Pervia o la stessa Minelli, erano le cose più belle con partite mozzafiato».
Da allora, però, le cose sono cambiate soprattutto in ambito femminile e questo è certamente un rammarico come la stessa Lugli sottolinea arrivando al presente gialloblù che di fatto non esiste più.
«Mi spiace molto che Modena non abbia più una realtà femminile di vertice da qualche anno. Da quando conosco io la pallavolo nella nostra città non erano mai mancate ragazze e ragazzi».