Mortara alza la voce nel confronto in Maserati «Per due volte messo fuori da Günther: non va»
Il vice campione 2021: «Con il tedesco discussioni interessanti. Dobbiamo pensare al nostro team»
«Per Maserati la prima stagione è abbastanza positiva. Per me è più negativa».
Edoardo Mortara è arrivato secondo nella stagione 2021 di Formula E con 92 punti, ottenuti con la Rokit Venturi. Con l’ex team monegasco, rilevato dal Tridente, ne ha conquistati 169 l’anno scorso, chiuso al terzo posto con quattro vittorie (delle sei nel campionato elettrico).
Quest’anno ha ottenuto cinque ritiri e altrettanti piazzamenti, totalizzando 17 punti e occupando il 18° posto in classifica: mai così male in Formula E.
La Maserati è quinta nella stagione inaugurale grazie ai 78 punti del tedesco Maximilian Günther, che ha regalato al Tridente il primo successo nella gara 2 di Giacarta.
Mortara si deve accontentare del primo giro da almeno cento miglia orarie di media segnato nelle libere a Portland, battuto nell’arco di pochi minuti.
Può essere un punto di partenza per il futuro?
«Non credo possa aiutare più di tanto. Negli ultimi weekend siamo stati sempre più competitivi, ma è successo un po’ di tutto».
Com’è il rapporto con il compagno di squadra?
«A Portland mi ha messo fuori per la seconda volta e questo non fa mai piacere. Non è poi il massimo per la squadra. Per me è un compagno di squadra in più. Dobbiamo riuscire a fare risultati per la Maserati: sarà importante per il futuro. Abbiamo avuto discussioni interessanti dopo la gara, spero che le cose andranno diversamente in futuro».
Giovanni Tommaso Sgro, responsabile della squadra Corse del Tridente, vede una Maserati da titolo nel giro di cinque anni. Un obiettivo raggiungibile?
«Per Maserati, per la squadra e per me l’obiettivo è lottare per il titolo. Siamo in Formula E per vincere. Max (Günther) ha dimostrato di poterlo fare a Giacarta. Tocca a noi essere più costanti e massimizzare il potenziale della macchina».
I tifosi si stanno abituando a tanti sorpassi. Come vivete la Formula E voi piloti?
«È una situazione un po’ strana. Ci vuole tempo per adattarsi non è facile. Tutti i weekend ci sono contatti e piloti che perdono il musetto. Affrontiamo le curve con o tre macchine affiancate e non è facile».
Sabato 15 e domenica 16 luglio la Maserati esordirà a Roma. Obiettivi?
«L’obiettivo di Roma è lo stesso di tutti i weekend: fare del nostro meglio. Negli ultimi fine settimana siamo stati più o meno competitivi, anche se a Portland un po’ meno di Giacarta. A Roma abbiamo la possibilità di arrivare tra i primi cinque, ma è difficile aspettarsi qualcosa di molto particolare».
Si aspettava una stagione così complicata?
«No. La squadra è più o meno la stessa (rispetto alla Rokit Venturi), non è cambiato molto. Qualche ingegnere è andato via, altri hanno cambiato posizione. Mi sono ritrovato a lavorare con altre persone e ci vuole sempre un pochino di tempo per lavorare bene tutti insieme. Abbiamo cambiato due volte ingegneri nel corso della stagione, quindi abbiamo dovuto costruire di nuovo una situazione vincente. L’aspetto positivo è che sia io sia la squadra abbiamo dimostrato di lavorare per il titolo».
Come sarà per lei tornare a Roma?
«Bello. Sono a metà italiano e corro per la Maserati. Per me sarà molto speciale. Spero di poter fare bene».
A Roma Mortara ha corso sei volte, ritirandosi in tre e non andando mai oltre il quarto posto. Quali sono le aspettative nel 2023?
«Negli ultimi weekend a Roma siamo stati un po’ sfortunati. Lo scorso anno avrei potuto finire almeno a podio, ma ha avuto problemi. Spero che quest’anno vada in modo diverso».
Come giudica il primo anno della Maserati?
«All’inizio non capivamo bene le direzioni da prendere per sviluppare la macchina con Stellantis. Non eravamo stati in grado di estrarre il massimo potenziale della macchina, che alla fine c’era e c’è».
Prospettive future?
«C’è sempre da imparare. Non sono una persona che molla. Le carriere sono lunghe e si vivono momenti più o meno facili. Uno non deve mollare, ma continuare a lavorare. I risultati li ho già fatti, lo sappiamo anche nel team. Dobbiamo riuscire a capire come ricostruire una situazione per me vincente e stiamo facendo di tutto per riuscirci».