La passione più forte di freddo, vento e pioggia Piandelagotti saluta il passaggio del Giro d’Italia
Tanti tifosi hanno sfidato il maltempo anche agli oltre 1500 metri del Passo delle Radici Il traguardo volante di Roncatello di Sopra, la salita preferita da Trogi, conquistato da Bais
Frassinoro Nonostante le condizioni meteo avverse, il Giro d’Italia ha fatto il pieno a Piandelagotti e al Passo delle Radici.
Tanti appassionati hanno riempito le strade a oltre millecinquecento metri di altitudine, il punto più alto della tappa di ieri con partenza a Scandiano e arrivo a Viareggio, vinta da Magnus Cort Nielsen. Freddo, vento e soprattutto la pioggia incessante non sono bastati a fermare il richiamo del Giro, proprio lungo le strade dove ormai un secolo fa si allenava il ciclista Nello Trogi, il primo modenese a conquistare la maglia rosa al giro del 1937. Il traguardo volante di Roncatello di Sopra, la salita preferita da Trogi, è stato conquistato da Davide Bais, corridore numero 82 della Eolo attualmente in lizza per la maglia azzurra, classifica dei Gpm.
«Malgrado il tempo tremendo c’era tanta gente – racconta Ferdinando Lunardi, gestore dell’albergo ristorante Alpino a Piandelagotti – siamo molto felici di aver avuto così tante presenze. Il Giro ci ha dato l’occasione di far vivere ancor di più la memoria di Nello Trogi, compianto corridore professionista originario proprio di qui. Domani (oggi, ndr) andremo a Camaiore a consegnare personalmente a Bais il premio, consistente in una ricca selezione di prodotti tipici, per il traguardo volante. Purtroppo, il maltempo ha impedito all’elicottero di sorvolare la zona, e la scritta “Piandelagotti saluta il Giro” non è stata ripresa. Ma siamo comunque contenti dell’affluenza e della promozione che è stata fatta al territorio, ricordando al grande pubblico il nostro compianto corridore. Tanta gente ha raggiunto le nostre zone riempendo le seconde case, qui non era mai passato il Giro, quindi c’era molta attesa, non si poteva mancare. In paese c’è soddisfazione per quanto è stato fatto, in particolare per aver dato la giusta importanza a NelloTrogi, a volte dimenticato ma i cui meriti sportivi rimangono indelebili. Anche Gino Bartali ne parlava sempre con grande affetto, erano come fratelli».l
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