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Sassuolo calcio femminile Clelland si racconta: «Difficile accettare di lottare per salvarsi» L’attaccante del Sassuolo femminile: «Ora 7 finali»

di Paolo Braglia
Sassuolo calcio femminile Clelland si racconta: «Difficile accettare di lottare per salvarsi» L’attaccante del Sassuolo femminile: «Ora 7 finali»

23 marzo 2023
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SASSUOLO  Il Sassuolo Femminile sabato scorso ha aperto la poule salvezza con un 3-0 alla Sampdoria, una vittoria che porta anche la firma di Lana Clelland: l’attaccante scozzese ha chiuso i conti trovando la sua quarta rete in campionato. Ora la classifica della poule salvezza sorride alle neroverdi che si trovano in testa a quota 20 punti, vietato però abbassare il livello di attenzione: «Ci sono ancora sette partite da vincere – dice – Solo alla fine potremo dire se siamo salve».

Siete reduci da tre vittorie consecutive, è cambiato qualcosa?

«Avremmo voluto iniziare al meglio, ma dovevamo adattarci al gioco del mister. Non è cambiato niente di che».

Nella prima parte di campionato forse avete perso qualche punto di troppo negli scontri diretti?

«All’inizio della stagione si giocava meglio contro le squadre più forti che contro quelle che ora sono nella poule salvezza. È stato un cambiamento anche nelle nostre teste, l’anno scorso eravamo sempre in alto in lotta per i primi posti e passare a lottare per non retrocedere è stato un gran cambiamento per noi».

Arrivi da un gol, hai fissato un obiettivo personale?

«Credo di essere una calciatrice almeno da doppia cifra, quindi vorrei arrivarci, però so anche che la squadra viene prima di Lana e io proverò a fare qualsiasi cosa per vincere».

Come ti trovi con mister Piovani?

«Il suo gioco si adatta benissimo a me. Mi ha aiutato dandomi fiducia in un momento in cui avevo un po’ sofferto per come era andata a finire a Firenze».

A gennaio Manuela Sciabica ci ha detto di ispirarsi a te, cosa significa?

«Mi fa piacere. Per me c’è stato un gran cambiamento venendo a Sassuolo perché sono una delle più esperte, prima nella mia carriera non avevo mai vissuto questa cosa».

Sei in Italia da parecchi anni, ma cosa ti ha spinto inizialmente a lasciare la Scozia?

«Mi era stato offerto di venire in Italia per sei mesi, il campionato in Scozia era appena finito. Volevo provare qualcosa di diverso anche io. Ora sono quasi nove anni che sono qui, non credo che tornerò in Scozia e la mia famiglia ormai si è abituata alla mia scelta. Vorrei vivere in Italia anche a fine carriera».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

«Spero di fare ancora un Europeo e un Mondiale. Con il Sassuolo voglio il massimo: vogliamo puntare a qualcosa. Ma per scaramanzia non dirò cosa».l © RIPRODUZIONE RISERVATA