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Carpi calcio. Niccolò Bagatti e il gol che ha "esonerato" suo padre: «Mi dispiace per papà. A fine gara ho pianto un quarto d’ora»

Enrico Ronchetti
Carpi calcio. Niccolò Bagatti e il gol che ha "esonerato" suo padre: «Mi dispiace per papà. A fine gara ho pianto un quarto d’ora»

«Non pensavo che un mio gol avrebbe potuto portare al suo esonero. Ho esultato, poi gli ho chiesto scusa. Siamo legatissimi tra di noi e quando ho sentito le offese dei tifosi sono scoppiato in lacrime»  

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CARPI “Lì per lì ho anche esultato alla Drogba come faccio sempre, poi ho subito chiesto scusa a mio padre. Non volevo mancargli di rispetto”.

Niccolò Bagatti non avrebbe mai pensato che quel suo gol al 22' di Progresso-Athletic Carpi avrebbe cambiato se non la storia almeno il presente professionale di suo padre Massimo, esonerato dal suo ruolo di tecnico del Carpi dopo l'1-1 di Castelmaggiore. “Non avrei mai pensato che un mio gol avrebbe potuto portare a questo esonero – prosegue Niccolò – In una situazione diversa mi sarebbe piaciuto fargli gol e gli avrei anche esultato davanti”.

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Ma questa volta Niccolò ha intuito subito che la situazione era diversa: “Avevamo già giocato contro una volta in passato, quando io ero al Castelvetro e lui allenava a Correggio, ma allora avevo sentito di meno la partita contro di lui. Domenica durante la gara ero sereno, penso che sia pur sempre una partita di calcio, anche se sapevo che aveva molte pressioni a Carpi. Ma non pensavo che fosse a rischio e secondo me nemmeno lui lo credeva. In fin dei conti veniva da 2 vittorie e 2 pareggi...”.

A fine partita Niccolò ha però realizzato che la posizione del papà potesse essere in discussione: “Sentendo alcuni tifosi del Carpi che inveivano contro la loro squadra e contro mio padre e vedendolo deluso sono scoppiato a piangere – spiega il giovane centrocampista – Non perché pensavo fosse colpa mia ma per la situazione che si era creata. Ho pianto un quarto d’ora, mi sono lasciato andare”.

Una scena che lo stesso mister Massimo Bagatti aveva raccontato ai microfoni nel post-gara.

“Mi ha detto che non dovevo piangere perchè avevo solo fatto il mio dovere, abbiamo un bellissimo rapporto e siamo molto legati anche oltre il calcio”, dice Niccolò.

Che, beffa delle beffe di questa storia famigliare, non è nemmeno un goleador: “Di solito gioco mezzala e nelle ultime partite sono spesso andato vicino al gol ma ho sempre trovato pali, traverse o miracoli dei portieri.

Poi domenica per emergenza il mister mi ha schierato in attacco ed è subito arrivato il gol”. Un gol a suo modo nella storia del calcio e, sicuramente, della famiglia Bagatti.

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