Natalia Valeeva, un altro bronzo olimpico, ma da allenatrice
Dopo i due conquistati nel 1992 ai Giochi di Barcellona la straordinaria campionessa ha guidato da coach Lucilla Boari alla conquista del podio a Tokyo
La seconda montagna è scalata. Natalia Valeeva ha deposto l’arco, ma continua a far vincere medaglie olimpiche. L’ultimo successo in ordine di tempo è il bronzo ottenuto nel tiro con l’arco da Lucilla Boari ai Giochi di Tokyo. Nella finale per il bronzo l’azzurra guidata da Valeeva regola per 7-1 la statunitense Mackenzie Brown. Nell’ultimo atto per l’oro, la sudcoreana San An la spunta quasi all’ultima freccia (6-5) sulla russa Elena Osipova. Per l’allenatrice azzurra è l’ennesimo sigillo in una carriera saettante. L’esordio ai Giochi olimpici avviene a Barcellona nel 1992 con la squadra unificata del Csi (Comunità degli Stati indipendenti). Tre anni prima, la moldava aveva esordito in campo internazionale con i colori dell’Unione Sovietica. In Spagna ottiene il bronzo individuale e a squadre. Quattro anni dopo è undicesima con la Moldavia ad Atlanta 1996. Dal 1997 entra nel circuito della Nazionale azzurra, con cui giunge settima alle Olimpiadi di Sydney 2000. Ad Atene 2004 è nona, a Pechino 2008 si classifica diciannovesima. Valeeva si qualifica per i Giochi di Londra 2012, piazzandosi al diciassettesimo posto. La preparazione per Rio 2016 si interrompe prima del traguardo olimpico. Alla vigilia dei Giochi del Brasile l’ex punta di diamante della Compagnia Arcieri Re Astolfo di Carpi decide di smettere di tirare e di iniziare ad allenare. Da tecnico della Nazionale azzurra Valeeva ottiene quindi il settimo pass per i Giochi olimpici di Tokyo 2020, rinviati di un anno. Prima della partenza per il Giappone l’allenatrice era stata chiara.
«Le ragazze sono state brave a fare gruppo e a raggiungere la qualificazione olimpica - le parole di Valeeva espresse sul sito della Federazione italiana di tiro con l’arco - Se faranno dell’unione la loro forza anche in Giappone, saranno pronte a scalare anche la seconda montagna, quella che può portare a un podio ai Giochi Olimpici».
Un augurio profetico, su cui ha fatto centro la sportiva mantovana, talento degli Arcieri Gonzaga. Valeeva osserva il podio e sorride. I due ori europei e il bronzo olimpico conquistati da atleta restano come trionfi personali. Nel 1992 a Barcellona Valeeva ha vinto la medaglia dello stesso colore, ma difendeva la Nazionale moldava. Oggi assiste invece la squadra azzurra e assiste al primo, storico terzo posto italiano nella competizione individuale. Così nel Paese del Sol Levante splende uno spicchio modenese. Valeeva si è allenata infatti tra San Faustino e Soliera, portando lustro alla compagnia carpigiana prima di passare al Castenaso Archery Team.
«Mi sento di Modena - lo spirito dell’atleta prima dei Giochi mancati di Rio - e gareggio per l’Italia». —