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l’ex neroverde ha debuttato ad imola 

Ghion: «Mi ispiro a Iniesta, Locatelli il mio maestro A Carpi cerco continuità»

Enrico Ronchetti
Ghion: «Mi ispiro a Iniesta, Locatelli il mio maestro A Carpi cerco continuità»

Il centrocampista arriva dalla Primavera del Sassuolo: «Voglio ritagliarmi un ruolo importante in questa squadra Gruppo unito e molto forte»

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Iniesta come idolo, Locatelli come maestro e De Zerbi come precettore. Andrea Ghion – centrocampista classe 2000 con già quattro presenze in Serie A l'anno scorso con la maglia del Sassuolo – ha le stigmate del campioncino e nel Carpi di Pochesci si gioca la sua prima chance da titolare tra i professionisti. “Il mio idolo è Iniesta, però l’anno scorso ho avuto la fortuna di allenarmi con Locatelli che mi ha dato molti consigli e penso che sia il futuro del calcio italiano – dice Ghion – Mi piace molto verticalizzare e trovare gli inserimenti dei compagni”.

Un biglietto da visita in parte già esibito domenica, dopo pochi giorni con la squadra, nella gara contro l'Imolese: “Mi sono trovato subito bene in campo, i compagni mi hanno aiutato – prosegue il centrocampista –. Il gruppo mi è sembrato molto unito, molto giovane ma anche molto forte e tutti mi hanno accolto bene. A Verona abbiamo fatto una bella partita ma siamo stati sfortunati negli episodi e poco determinati sotto porta”. Mister Pochesci ha parlato benissimo di lui, lasciando intendere anche la possibilità di cambiare qualcosa a livello tattico per metterlo nelle condizioni di rendere al meglio: “Ringrazio il mister per le belle parole che ha speso per me, spero di ricambiarlo sul campo. Tatticamente mi piace giocare in mezzo al campo, sia in un centrocampo a due che come vertice basso in uno a tre. Nelle giovanili ho spesso giocato da mediano davanti alla difesa, mentre con la prima squadra del Sassuolo ho giocato in una mediana a due. Mi adatto a entrambi i ruoli. I miei obiettivi? La salvezza e contestualmente ritagliarmi un ruolo importante in squadra”. In neroverde ha vissuto un anno importante alla corte di De Zerbi: “E' un grande allenatore, prima di venire qui mi ha detto di giocare e divertirmi. L’anno scorso è stata un’esperienza bellissima, ho realizzato il mio sogno di esordire in Serie A ed è stato un anno molto positivo in cui ho imparato tanto da giocatori sia esperti che giovani. Differenze tra la A e la C? Il ritmo è diverso ma le ambizioni sono le stesse, andiamo in campo per portare a casa il risultato. Serve mettere la stessa cattiveria nei contrasti e la stessa determinazione”. L'ufficialità del suo passaggio in biancorosso è arrivata solo sabato, alla vigilia della partita con l'Imolese e cinque giorni dopo la chiusura della trattativa, a causa delle vicende societarie che hanno tenuto il mercato biancorosso in stand-by: “Ho firmato proprio negli ultimi minuti del mercato e c’era un po’ d’ansia perché non sapevo il mio destino. I giorni successivi ero tranquillo, mi dicevano che era tutto fatto: per fortuna sabato è arrivato il tesseramento e sono potuto scendere in campo”. —