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Quella favola chiamata Burghy: 28 anni fa la storica promozione in A2

Fabrizio Morandi
Quella favola chiamata Burghy: 28 anni fa la storica promozione in A2

Il 24 maggio 1992 la Modena cestistica raggiunse il proprio apice aggiudicandosi al Palapanini la finale playoff contro Porto San Giorgio 

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L’amarcord

Fabrizio Morandi

Sono passati 28 anni da quel 24 maggio 1992 in cui la Modena cestistica raggiunse il proprio apice in una tarda primavera che resterà agli annali. Ventotto lunghi anni in cui i tifosi modenesi di lunga data hanno sognato di potere ripercorrere quelle emozioni e sensazioni che nacquero però da un contesto unico ed irripetibile probabilmente.

La Modena del Basket è sempre stata il vaso di cristallo fra Bologna e Reggio Emilia con la competizione in città del volley da sempre sovrano, eppure alla metà degli anni ’80 qualcosa cambiò, prima con gli anni della Tre Stelle-Mercatutto del gruppo dei modenesi rientrati da esperienze di livello e non come Tardini, Caiti, Pizzetti, Gatti, Corradi e tanti altri.

Poi con l’ingresso del gruppo Inalca nel 1987 e la conquista della B1 il sogno della serie A si fa strada. Dopo alcune stagioni di “riscaldamento”, nel 1989-1990 la squadra diventa Burghy e perde gli ultimi due senatori storici (Caiti e Tardini), ma i risultati non sono quelli attesi. A maggio arriva coach Stefano Michelini, la squadra cambia parecchio arrivano Giovanni Noli, Alberto Pietrini, Gigi Piatti, Riccardo Casprini e Mauro Piccoli. Il Burghy approda ai playoff e arriva alla finale con la Marr Rimini del giovane Carlton Myers, discussa la sconfitta di gara1 a Rimini, vittoria casalinga in Gara2, poi bella persa di molto in Romagna.

Nel 1991-1992 quindi Modena parte con i favori del pronostico, rientra dal prestito riminese Enzo Bigot e arriva il “bolognese” Gian Luca Trisciani ed in rosa è anche il giovane Tiziano Fantuzzi del vivaio Burghy. L’inizio è veemente con 7 successi consecutivi, qualche stop nella seconda fase del girone di andata non compromette il primo posto dei gialloblù che girano a metà in testa a quota 24, davanti a Marsala e Campobasso.

Nel girone di ritorno, il Burghy vola: 12 vittorie e 1 sconfitta compresa la vittoria esterna sul caldissimo campo di Porto S.Giorgio, che Modena ritrova ai play-off essendo i marchigiani giunti quarti. In Gara 1 il 10 maggio Modena vola 97-79 con un Fabio Torri devastante a quota 29 ben spalleggiato in attacco da Bigot (21) e Noli (14). In Gara 2 a Porto S.Giorgio il clima è bollente, Porto S.Giorgio sa di non potere sbagliare gioca una gara gagliarda, mentre Modena è un po’ meno precisa di Gara1 e prde in volata 95-92 malgrado 5 uomini in doppia cifra con Noli a 21. In Gara 3 l’apotesi al Palapanini 6000 spettatori adornano le tribune, non entra più neanche uno spillo. Torri nel primo tempo è monumentale con 17 punti, Bigot fa 14 e Pietrini 9 con 15 rimbalzi finali, Modena è avanti 58-49. Nella ripresa Bortolot e Pieri (21p a testa) non si arrendono e tengono Porto San Giorgio fino alla fine in gara, ma Noli segna canestri pesantissimi. Modena si impone 102-97 e vola per la prima volta nella sua storia in serie A2! Miglior marcatore di quell’incontro fu Fabio Torri con 25, Noli 21, Bigot 19, Pietrini 11, Piccoli 9, Binelli 8, Trisciani 5, Casprini e Santini 2.

L’anno dopo furono altre soddisfazioni per Modena con una A2 ottima e successi di prestigio contro squadre come la Fortitudo Bologna ad esempio e la salvezza giunta ai playout. Lì si chiuse poi l’epopea Cremonini. Modena da 28 anni aspetta che qualcuno torni ad appassionarsi per riscrivere una storia che non fu solo sportiva, ma di passione di un pezzo di città verso una squadra che era diventata sua.



Questo il roster della formazione modenese che conquistò la serie A2: Enzo Bigot, Timante Binelli, Riccardo Casprini, Tiziano Fantuzzi, Federico Ferrari, Giovanni “Giò” Noli, Mauro Piccoli, Riccardo Pietrini, Massimo “Bizzo” Santini (capitano), Fabio Torri e Gian Luca Trisciani. Allenatore: Stefano Michelini, Vice-allenatori: Luigi Garelli e Sergio Smerieri. Massaggiatore: Abele Ferrarini. Medico: Ferdinando “Duccio” Tripi. —