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Sassuolo, quella con la Viola entra nella top five delle rimonte

Andrea Fratti
Sassuolo, quella con la Viola entra nella top five delle rimonte

Nelle sei stagioni nella massima serie i neroverdi protagonisti di veri “suicidi” calcistici: il più incredibile quello del 2016 col Milan a San Siro, da 1-3 a 4-3

11 dicembre 2018
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La 15esima giornata di A sarà ricordata come quella delle rimonte impossibili e, in tal senso, i match di sabato avevano rappresentato il giusto antipasto, con Cagliari e Sampdoria capaci di rovinare i piani delle romane. Gol a grappoli, emozioni a non finire e partite interminabili: ecco gli ingredienti di un calcio che sta subendo una dilatazione dei tempi di gioco (i recuperi rendono le partite più vicine ai 100, che non ai 90'), rendendo sempre più rischioso per i tifosi abbandonare in anticipo lo stadio. La stanchezza del finale, gli schemi che saltano, la foga di chi è in svantaggio e la tranquillità di chi conduce rendono le partite più incerte e i risultati instabili. Lo spettacolo ne guadagna, con i tifosi che dovranno fare i conti con gioie al cardiopalmo o con amarezze inattese. I supporter del Sassuolo si sono già ben allenati a questa evenienza: da quando i neroverdi militano in serie A, infatti, sono abituato a risultati “pazzi”. Se il nuovo ciclo di De Zerbi, per filosofia di gioco e per spirito, richiama tanto quello di Di Francesco, anche sul fronte rimonte sembrano verificarsi esiti simili. Il “bel calcio”, quello che rifiuta catenacci e lanci lunghi, quello che vuole spinta offensiva e controllo ossessivo del possesso, d’altronde, non può sempre andare d’accordo con partite chiuse e messe in ghiacciaia. Si colpisce e subisce a ciclo continuo, a dispetto dei deboli di chi vorrebbe, prima di tutto, pensare alla classifica. Alla luce di tutto questo, il pareggio contro la Fiorentina assume un altro colore e il risultato finisce per essere solo uno dei tanti quadri nella galleria neroverde. Limitandoci alle gare di serie A, tentiamo così di stilare una top five (assolutamente opinabile) delle rimonte più clamorose subite dal Sassuolo, evitando di tirare in ballo altre competizioni (vedi la Coppa Italia contro il Cesena e il pari col Rapid Vienna in Europa).

Alla posizione numero 5, mettiamo Genoa-Sassuolo 3-3; questa partita ricorda come, già all'esordio in A, i neroverdi riuscissero ad andare a Marassi, a passare in vantaggio per ben 3 volte, per poi farsi sempre rimontare. Il pari di Fetfatzidis al 90’ doveva far capire che non si trattava di un caso, ma di questione identitaria. Al quarto posto piazziamo il più recente Sassuolo-Fiorentina 3-3, perché un gol subito all’89’ e uno al 96’ meritano il giusto riconoscimento, ma forse il ricordo è troppo fresco per collocarlo sul podio. Nelle prime 3 posizioni, infatti, devono rientrare necessariamente altrettanti episodi della stagione 2016-2017. Sul gradino più basso del podio sale Cagliari-Sassuolo 4-3: i sardi vanno avanti con Sau, ma gli emiliani rispondono con Adjapong, Pellegrini e Acerbi; la vittoria pare una formalità, ma Borriello e la doppietta di Farias rovinano i piani. Il secondo posto lo merita Sampdoria-Sassuolo 3-2: è ancora Genova il teatro di una delle più indigeste rimonte subite da Di Francesco, che ipoteca la gara con Ricci e Ragusa, reggendo fino all’84’; nel giro di 6’, però, succede di tutto e Quagliarella e Muriel rovesciano il risultato. Per il primo posto, bisogna spostarsi a Milano, nella serata del 2 ottobre 2016: il Milan va in vantaggio con Bonaventura, ma il Sassuolo reagisce e, con Politano, Acerbi e Pellegrini, gela San Siro. Dal minuto 69, però, il sogno neroverde s’incrina: prima Bacca su rigore, poi, nell’arco di 4’, Locatelli e Paletta gettano il Sassuolo all’inferno. I ricordi sono tanti, ma l'impressione è che la galleria delle rimonte sia sempre pronta ad accogliere nuovi pezzi pregiati, con buona pace dei deboli di cuore. —

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