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Fallimento Modena, i creditori sono 119

Fallimento Modena, i creditori sono 119

Tutelati soprattutto i dipendenti che avanzano cifre importanti e l’erario. Il Comune garantito solo per il privilegiato

09 marzo 2018
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Da Autostrade per l’Italia alla farmacia, dagli allenatori delle giovanili ai dipendenti, dai procuratori alle cliniche, fino ad arrivare a contenziosi di vecchia data mai risolti. Tutto questo raccontano le 119 richieste arrivate al curatore Claudio Trenti per essere ammessi allo stato passivo del Modena Fc fallito, per una voragine da oltre 15 milioni che il curatore ha al momento accolto in parte estremamente ridotta, per appena 2,8 milioni, nel progetto presentato prima che mercoledì 21 marzo si passi all’esame vero e proprio in Tribunale, davanti al giudice delegato Laura Galli.

DIPENDENTI

Se Antonio Caliendo era «l’uomo che non farà mai fallire il Modena», nonché colui «che ha sempre pagato i dipendenti, senza mai rimediare penalizzazioni», quanto reclamano i creditori racconta una versione del tutto opposta, a partire dai dipendenti, creditori privilegiati che in quanto tali hanno visto riconoscersi dal curatore gran parte dei rimborsi reclamati. Cifre che appaiono ben più alte rispetto agli ultimi mesi della gestione Caliendo, in almeno quattro casi vicine o superiori ai 50mila euro. Riconosciuti anche i diritti di collaboratori di vecchia data, che vantavano un credito di qualche migliaia di euro mai riconosciuto dal Modena Fc.

GIOCATORI E STAFF

Anche i calciatori hanno avanzato domanda di ammissione allo stato passivo per le mensilità mai pagate da agosto a novembre, ma in questo caso le sorprese non mancano. Per buona parte la domanda di risarcimento dei danni morali è stata respinta, per quasi tutti la cifra proposta da Trenti è inferiore di quasi tre quarti rispetto a quanto reclamato e in quattro casi al momento le richieste di ammissione al passivo sono state respinte: si tratta di quelle presentate da Giorno e Ambrosini, perché il contratto allegato è privo di data di sottoscrizione della società fallita, di quella di Carraro, perché non è provata la durata della prestazione e l’importo pattuito contrattualmente non è desumibile dal contratto allegato, e di quella di Remedi, perché il compenso non è determinabile dalla lettura del contratto allegato. La proposta complessiva del curatore per gli ex giocatori del Modena, a fronte di una richiesta di poco superiore agli 1,6 milioni, è di appena 400mila euro. Accolte le richieste dello staff di Ezio Capuano tra i creditori privilegiati, mentre il tecnico è stato escluso in quanto il credito risulta rinunciato in sede di risoluzione contrattuale, prima di andare alla Sambenedettese.

COMUNE E FISCO

Anche il Comune recupera ben poco rispetto agli 1,1 milioni richiesti: accordati più di 200mila euro come creditore privilegiato – a fronte di una richiesta di poco meno di 350mila – e 121mila come creditore chirografario – a fronte degli oltre 750mila richiesti – alcuni dei quali sono stati ammessi con riserva. All’Agenzia delle Entrate, altro creditore privilegiato, Trenti ha riconosciuto l’intera richiesta chirografaria (71mila euro) e poco meno di quella privilegiata (200mila euro in meno rispetto ai circa 1,2 milioni della domanda).

EX E NOVITÀ

Nell’elenco dei 119 creditori che hanno chiesto l’ammissione allo stato passivo ci sono anche l’ex allenatore Novellino e l’ex ds Pavarese, che vedranno buona parte di quanto richiesto per una cifra complessiva superiore ai 20mila euro. C’è poi anche un ex calciatore come Fantini – e qui si va indietro di anni – che reclama un credito di oltre 50mila euro: domanda esclusa in quanto si tratta di un credito contestato dalla società fallita e oggetto di controversia giudiziale.

CHIEVO E GIOCO CALCIO

Sulla falsariga della vicenda Fantini c’è la questione Chievo: 9,5 milioni richiesti dalla società veronese (3), dal presidente Campedelli (3), da Plus Media Trading (3) e da Gioco Calcio (600mila) per il contenzioso che si aprì con Amadei. Richieste rispedite al mittente da Trenti perché già contestate dalla società fallita e perché risulterebbe stipulata una transazione riguardante la rinuncia alle reciproche pretese.

Marco Costanzini