Bas Van De Goor, il ritorno del campione
di Davide Berti
Il centrale olandese ieri all’Osteria del Pozzo con oltre cento tifosi. Grande festa dopo la battaglia contro la malattia
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Musica. Bas Bas Bas Va De Gooorrrr, Bas Bas Bas Van de Gooorrr, Bas Bas Bas Van De Gooorrr, Baaaassss Van De Gooorrr. Non siamo impazziti, suona così, chi si è emozionato al Palazzo negli anni Novanta lo sa bene. Quando il centralone olandese la chiudeva nei tre metri o “stampava” qualcuno dall’alto dei suoi due metri e 09 centimetri, il coro partiva automatico. Come ieri, quando la voce di Luca Cavazzuti lo ha intonato per l’ennesima volta, dando il via ai festeggiamenti per il ritorno del campione. Uno dei più grandi, non solo in termini di altezza, passati da queste parti. E non è un caso che Tonino Panini ci abbia impiegato pochi minuti a radunare, per quello che doveva essere un pranzo tra pochi intimi, più di cento persone che Bas lo hanno nel cuore. C’era anche chi non l’ha visto giocare, ma non importa. Di Bas, pluridecorato a Modena, ha conosciuto certamente la seconda e la terza battaglia. Prima col diabete di tipo 1, che lo ha portato ad aprire una Fondazione, poi con un linfoma. E oggi che la battaglia sul linfoma è vinta, Bas è tornato per dire «Grazie» a quella Modena che lo ha sostenuto senza mai fargli mancare affetto e vicinanza.
Ieri all’Osteria del Pozzo c’erano anche Andrea Giani e Marco Bracci, suoi compagni di squadra. C’era Tonino Panini. C’era, a proposito di miti, anche Antoine, che Bas lo ha raccontato dal campo. C’erano i tifosi di una vita e chi con lui ha condiviso quegli anni fantastici.
«Sto cercando di tenere la maglietta asciutta, ma l’emozione non so se me lo permetterà - ha iniziato Bas dopo essere entrato al ristorante accolto da un fragoroso applauso e dal coro che porta il suo nome - Avevo telefonato a Tonino, gli ho detto vediamoci a pranzo con due amici e siete diventati cento».
Bas racconta della sua malattia e usa il passato: «A fine ottobre 2016 mi hanno diagnosticato il linfoma. Ho fatto otto cicli di chemioterapia e oggi posso dire che due mesi fa, dopo l’ultimo esame, mi hanno detto che sono guarito». Il sorriso è quello di sempre, sta là in alto, oltre due metri, e splende come il sole.
Bas quasi non ci crede nel vedere tanto affetto: «È bello anche che i miei bimbi abbiano visto. Perchè loro prima di oggi non capivano cosa voleva dire Modena per me».
Bas guarda avanti, stringe mani, si commuove, firma autografi, scambia parole con tutti, anche con chi, per sua sfortuna, non lo ha mai visto in campo.
Ma c’è chi lo conosce bene, chi con lui ha vissuto successi in campo e serate indimenticabili in quei favolosi anni Novanta.
«Bas è una persona meravigliosa - spiega Luca Cavazzuti, punto di riferimento del tifo gialloblù di ogni generazione - e con lui abbiamo vissuto momenti indimenticabili. Il regalo più bello, però, ce lo ha fatto oggi».
Con Luca anche un altro tifoso storico come Fabrizio Sghedoni: «Mi ricordo i quintali di mascarpone che mangiava. Quel video prima di Natale ci aveva fatto preoccupare e vederlo oggi è una grande felicità. Speriamo che continui così». Un ultimo particolare, non trascurabile: « Qui c’è gente da 80 a 15 anni, abbiamo dimostrato quanto il pubblico di Modena tiene ai suoi campioni e non li dimentica».
E soprattutto Bas ha dimostrato quanto tiene a Modena: migliaia di chilometri per venire a dire «Grazie» e sentire ancora una volta da vicino quanto Modena gli vuole bene.
Una bella storia, indimenticabile.
@dvdberti . ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ieri all’Osteria del Pozzo c’erano anche Andrea Giani e Marco Bracci, suoi compagni di squadra. C’era Tonino Panini. C’era, a proposito di miti, anche Antoine, che Bas lo ha raccontato dal campo. C’erano i tifosi di una vita e chi con lui ha condiviso quegli anni fantastici.
«Sto cercando di tenere la maglietta asciutta, ma l’emozione non so se me lo permetterà - ha iniziato Bas dopo essere entrato al ristorante accolto da un fragoroso applauso e dal coro che porta il suo nome - Avevo telefonato a Tonino, gli ho detto vediamoci a pranzo con due amici e siete diventati cento».
Bas racconta della sua malattia e usa il passato: «A fine ottobre 2016 mi hanno diagnosticato il linfoma. Ho fatto otto cicli di chemioterapia e oggi posso dire che due mesi fa, dopo l’ultimo esame, mi hanno detto che sono guarito». Il sorriso è quello di sempre, sta là in alto, oltre due metri, e splende come il sole.
Bas quasi non ci crede nel vedere tanto affetto: «È bello anche che i miei bimbi abbiano visto. Perchè loro prima di oggi non capivano cosa voleva dire Modena per me».
Bas guarda avanti, stringe mani, si commuove, firma autografi, scambia parole con tutti, anche con chi, per sua sfortuna, non lo ha mai visto in campo.
Ma c’è chi lo conosce bene, chi con lui ha vissuto successi in campo e serate indimenticabili in quei favolosi anni Novanta.
«Bas è una persona meravigliosa - spiega Luca Cavazzuti, punto di riferimento del tifo gialloblù di ogni generazione - e con lui abbiamo vissuto momenti indimenticabili. Il regalo più bello, però, ce lo ha fatto oggi».
Con Luca anche un altro tifoso storico come Fabrizio Sghedoni: «Mi ricordo i quintali di mascarpone che mangiava. Quel video prima di Natale ci aveva fatto preoccupare e vederlo oggi è una grande felicità. Speriamo che continui così». Un ultimo particolare, non trascurabile: « Qui c’è gente da 80 a 15 anni, abbiamo dimostrato quanto il pubblico di Modena tiene ai suoi campioni e non li dimentica».
E soprattutto Bas ha dimostrato quanto tiene a Modena: migliaia di chilometri per venire a dire «Grazie» e sentire ancora una volta da vicino quanto Modena gli vuole bene.
Una bella storia, indimenticabile.
@dvdberti . ©RIPRODUZIONE RISERVATA