Gazzetta di Modena

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Dondi resta alla guida del Coni 

di Gabriele Farina
Dondi resta alla guida del Coni 

Il delegato provinciale è stato rieletto per il quadriennio 2017-2020

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“lI genitori criticano i direttori di gara? Ma perché non arbitrano loro?”
È una delle proposte di Andrea Dondi. Il delegato provinciale del Comitato olimpico nazionale italiano di Modena è stato confermato ieri fino alle prossime Olimpiadi. Tanti i punti del programma, tra cui «una lotta senza quartiere» alla violenza negli stadi.
«Saremo determinati con i divieti di accedere alle manifestazioni sportive (Daspo) - spiega Dondi - anche per i giocatori, una volta individuate le responsabilità. La violenza non si può minimizzare».
Troppi gli episodi sia in campo sia nelle tribune, dove genitori hanno fatto vergognare i loro figli.
«Oltre al Daspo, bisogna cercare di avere momenti d’incontro - riprende il delegato provinciale Coni - e possiamo ipotizzare di sospendere i campionati in un weekend, obbligando genitori e allenatori a partecipare a momenti d’incontro. Ci si siede in campo, si ascolta poi si fa una partitella. Qualche genitore fa l’arbitro, qualcun altro il guardalinee. Così possono capire come la terna segue l’azione e fare anche squadra in campo, non essendo più un insieme di genitori stressati perché magari avrebbero voluto essere campioni».
Un “addio alle armi” che potrebbe portare frutti, così come il rafforzamento nel contrasto all’abbandono scolastico.
«Bisogna trovare un buon rapporto con il mondo della scuola e i servizi sociali - aggiunge Dondi - con cui individuare abbastanza velocemente i ragazzi che possono avere un disagio, evitando che vincano noia e bullismo. Se un diciassettenne che studia e fa sport parla loro con lo stesso linguaggio possono avere un esempio».
Oltre all’educazione tra pari, l’intervistato punta sulla formazione dei dirigenti.
«In collaborazione con l’Unione italiana sport per tutti, il Centro sportivo italiano e l’Associazione italiana cultura e sport cercheremo di creare corsi specifici con la Scuola regionale dello sport - spiega il delegato provinciale - per migliorare il tasso qualitativo dei futuri volontari nelle piccole, medie e grandi società. Possiamo aiutare le stesse in tutti gli aspetti fiscali e giuridici, mostrando per esempio come accedere ai finanziamenti europei».
C’è poi il “restyling”.
«Molti impianti a Modena ne hanno bisogno - afferma Dondi - come il PalaMolza, in cui servono in tempi rapidissimi una manutenzione e una gestione diversa o rischia di essere un museo».
Dal museo del volley che è il PalaPanini traslocherà il servizio di Medicina dello Sport.
«Occorre creare un rapporto con le società - anticipa l’intervistato - perché esse comunichino quanti ragazzi hanno bisogno delle visite mediche. Per ora arrivano nugoli di atleti senza avviso e i tempi si allungano».
Tra gli interventi attesi quello al campo scuola della Fratellanza.
«Diventerà il centro nazionale di salto in alto - conclude Dondi - e così aumenteranno i nostri riferimenti nazionali».