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Dura replica di Walter Novellino ad Antonio Caliendo

Walter Novellino, ex tecnico del Modena
Walter Novellino, ex tecnico del Modena

Lettera alla Gazzetta di Modena dell'ex tecnico gialloblù: "Mercato, rapporti con la società e squadra: questa è la mia verità"

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Il sottoscritto, Sig. Walter Alfredo Novellino, allenatore professionista Uefa Pro, nato a Montemarano (Av), il 04 giugno 1953, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dai Sig.ri Antonio Caliendo e Massimo Taibi, in occasione della conferenza stampa dello scorso 30 giugno 2015, riportate integralmente sul sito web https://www.youtube.com/watch?v=bUUDhb8jS5w (caricamento effettuato dal sito web di informazione Modena Noi) e, parzialmente, con il sottotitolo ‘Fucilate a Novellino’, sull’edizione web e cartacea de ‘La Gazzetta di Modena’ del 1° luglio 2015, ritiene doveroso precisare quanto segue. Evidentemente, il Sig. Caliendo non perde occasione per chiamare in causa il sottoscritto, la cui storia, professionalità, impegno e dedizione dimostrati in venticinque anni ci carriera parlano da soli. Da un lato – contrariamente a quanto dichiarato dal Sig. Caliendo – sottolineo di non aver mai messo in dubbio il valore della rosa a mia disposizione né tantomeno di aver cercato alibi per la mancanza di risultati della squadra, nascondendomi dietro le qualità dei calciatori (non ho mai accusato la società, né direttamente né indirettamente, di non avermi messo a disposizione una squadra di valore). Allo stesso modo e con la stessa onestà intellettuale, posso affermare che le strategie del mercato, tanto estivo quanto invernale, sono state tutte condivise con il Direttore Sportivo ed il Presidente. Nello specifico, non risponde affatto al vero che il sottoscritto abbia richiesto la cessione dei calciatori Tonucci, Succi (probabilmente Osuj ndr), Naldini (Nardini ndr) o Mazzarani. In particolare, con riferimento al Sig. Mazzarani, preciso come lo stesso abbia chiesto di essere ceduto; qualora la decisione, invece, fosse dipesa da me, sarei stato lieto di poterlo continuare ad allenare; gli altri calciatori, invece, sono stati ceduti dalla società in completa autonomia. Rappresento, inoltre, contrariamente a quanto asserito dal Sig. Caliendo, che il sottoscritto si sia limitato a suggerire, quali sostituti degli atleti in uscita nel mercato di gennaio 2015, l’acquisto dei seguenti calciatori: Spinazzola, Galabinov e Bentivoglio, ossia quei giocatori che reputavo essere più funzionali al gioco da proporre. È chiaro, quindi, che, qualora fossero arrivati detti giocatori – circostanza poi non verificatasi – i vari Tonucci, Succi (probabilmente Osuji ndr) o Naldini (Nardini ndr)  non avrebbero più fatto parte del progetto. Luppi, invece, arrivò con il consenso esplicito del Direttore Sportivo che si dimostrò favorevole all’acquisto del calciatore, per tenerlo almeno fino al successivo mese gennaio.

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Ad onore del vero, dunque, bisogna affermare che l’unica cosa che premeva al sottoscritto, rispetto alle strategie di mercato, era di disporre di sostituti all’altezza dei giocatori in procinto di partire e non, quindi, di vendere qualcuno perché aveva troppo carattere. Se Caliendo non esita ad attribuirmi scelte di mercato – si ribadisce condivise – che non si sono rivelate felici, allo stesso tempo però non ricorda alcune intuizioni del sottoscritto, come Stanco, reinserito con successo nel gruppo dopo sei mesi di anonimato a Pisa. Ma ciò che mi ferisce maggiormente sono gli ingiustificati attacchi personali, che si ripetono sistematicamente durante tutto il passaggio dell’intervista nella parte riguardante il sottoscritto: cercherò, prima di tutto, di rendere vane le speranze del Sig. Caliendo, che si augura non alleni più, evidentemente trovando ristoro ad altre problematiche in queste piccole soddisfazioni.

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Alla non più tenerissima età, sportivamente parlando, di 62 anni, dopo venticinque anni di panchine, credo di possedere il giusto senso di responsabilità e la professionalità per affrontare situazioni anche difficili, senza andare a piangere o cercare sostegno da nessuno, tantomeno dal Sig. Caliendo. Sulle questioni legate al contratto, il Sig. Caliendo mi attribuisce frasi mai proferite – come quella che avrei rinunciato al contratto in caso di risultati negativi – ovvero addebitandomi comportamenti mai tenuti, come quello riguardante l’episodio del deposito del rinnovo contrattuale. Circa il primo dei due aspetti, osservo che l’accordo tra il sottoscritto ed il Club è frutto di libera pattuizione tra le parti, nessuno ha costretto il Presidente Caliendo ad apporre la firma sull’accordo, men che meno il sottoscritto, il quale, quando sottoscrive un contratto, lo onora fino alla scadenza. Con riferimento alla vicenda rappresentata dal Presidente, mi limito ad osservare – circostanza tra l’altro ben nota ai dirigenti – che i Contratti-Tipo delle leghe professionistiche si depositano attraverso l’inoltro telematico di un modulo prestampato e non a mezzo fax o per posta. L’unica richiesta, riguardante il rapporto contrattuale, avanzata dal sottoscritto all’attuale dirigenza, è stata quella di ricevere formale comunicazione dell’esonero nel momento in cui mi resi conto che la decisione di sollevarmi dall’incarico era già stata presa, anche se la squadra si trovava a soli 6/7 punti dalla zona play off con ancora 14 giornate da giocare. L’ipotizzare, pertanto, che le qualità morali e personali del sottoscritto siano subordinate alla rinuncia alla retribuzione – si ribadisce liberamente pattuita dalle parti – appare oltre che di dubbio gusto, decisamente fuori luogo ed offensivo della mia dignità. Premesso che, sul punto, mi riservo di adire le competenti autorità giudiziarie, diffidando sin d’ora il Sig. Caliendo e chiunque altri si esprima in ordine al sottoscritto a svolgere valutazioni sulla mia moralità e onestà, osservo come il rinnovo del contratto mi venne sottoposto dalla società, senza che fossi io a sollecitarlo e solamente al fine di rasserenare lo spogliatoio, come stimolo per i giocatori e segnale di fiducia verso il sottoscritto. Tuttavia, alla luce dell’evoluzione del rapporto, non posso non rilevare come tale fiducia fosse solamente di facciata, culminata con l’esonero che, come emerso, anche all’esito dell’ultima conferenza stampa, parte della dirigenza covava da mesi.

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L’ipotesi della devoluzione delle somme spettantemi ad un ente di beneficienza, atteso che si tratterebbe di una libera scelta del sottoscritto, e non un’imposizione del Presidente – che a ben vedere mi descrive come, in realtà, non sono – ove intenda seguire l’invito, lo comunicherò direttamente alla società nei modi opportuni, senza affidarmi a dichiarazioni rese in conferenza stampa. Da ultimo, qualche parola relativamente alle dichiarazioni del Direttore Sportivo, che ritengo totalmente fuori luogo, oltre che ingenerose considerato che fu proprio il sottoscritto a segnalare il Sig. Massimo Taibi al Presidente, quale Direttore Sportivo della prima squadra, nel momento in cui venne destinato ad altre mansioni il precedente DS. Peraltro, dopo il mio esonero, fui io a cercare il Sig. Taibi, parlandoci senza difficoltà e/o problemi, ragion per cui non comprendo il motivo in base al quale il DS ove intendesse parlarmi, come dichiarato nella conferenza stampa, non lo abbia già fatto, semplicemente, digitando il mio numero di telefono, a cui rispondo sempre in maniera gentile a chiunque. In virtù di quanto sopra, il sottoscritto, ai sensi della legge sulla stampa, al fine di ristabilire la verità circa il reale andamento dei fatti chiede la pubblicazione integrale della presente, ovvero dei suoi passaggi salienti, sul sito web Modena Noi e nell’edizione, cartacea e web, de ‘La Gazzetta di Modena’, in uscita domani. Distinti saluti.
Sig. Walter Alfredo Novellino
(segue firma autografata)