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Conte: «Un’Italia che non si pone limiti»

di Stefano Edel
Conte: «Un’Italia che non si pone limiti»

Il ct a Vicenza in visita alla mostra dell’Assocalciatori: «Immobile e Zaza mi convincono, seguo anche Belotti»

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INVIATO A VICENZA. Dieci anni, un ragazzino della squadra Esordienti del Vicenza chiede: «Si possono vincere gli Europei?». Antonio Conte lo guarda stupito, poi sorride e replica: «Però, questa è una domanda tosta, più di quelle che mi hanno fatto i giornalisti poco fa... Ti rispondo così: adesso dobbiamo cercare di riportare l’entusiasmo e la passione in tutto il popolo italiano per la Nazionale, che è uscita un po’ delusa dai Mondiali. Quindi il primo obiettivo sul campo è sicuramente la qualificazione. Ancora non abbiamo ottenuto questo diritto: quando lo avremo conquistato, cercheremo di pensare sempre al massimo, senza porci dei limiti». Lo aspettano a decine, fuori dalla Basilica Palladiana, i giovani fans dell’ex allenatore della Juventus ora demiurgo del calcio azzurro, a cui il Paese si affida fiducioso per avere una rappresentativa che torni ad essere protagonista sulla scena mondiale. Il neo ct chiude il tour veneto con la visita alla mostra dell’Assocalciatori “Eroi del calcio-Storie di calciatori”, aperta sino al 12 ottobre nella città berica, e nella quale c’è anche la sua foto quando indossava la maglia della Signora bianconera. «Non pensavo di ritrovarmi tra tanti campioni», confessa nell’improvvisata chiacchierata con i cronisti dentro il piccolo stadio realizzato all’interno della rassegna.

«Più che colpito, sono molto sorpreso». In realtà l’orgoglio trasuda vistoso dalle sue parole, anche perché ad accompagnarlo c’è il team manager Gabriele Oriali. «È una mostra molto bella, mi sono soffermato a vedere la Coppa del Mondo», commenta Conte. Aggiungendo: «Sarebbe bello aggiungere in futuro qualche altro trofeo...». Non c’è bisogno di scoprire quale vorrebbe, perché a precisarlo è lui stesso: «Magari la Coppa d’Europa».

Sempre in tema di Nazionale e dintorni, un altro bambino gli sollecita un giudizio sulla coppia d’attacco che ha ben figurato contro Olanda e Norvegia. Il ct si spreca in elogi: «Immobile e Zaza sono due giovani che hanno voglia, entusiasmo e che hanno fatto bene il mese scorso. Possono ancora migliorarsi in futuro, ma sono contento di loro». A pranzo, poco prima, parlando con i dirigenti dell’Aic aveva confidato: «Mi piace molto Belotti (punta del Palermo, ndr), è un ’93, lo stiamo seguendo con interesse. Auguriamoci che continui a giocare così». Sul tema, sempre più attuale, di cosa fare per riportare la gente negli stadi, Conte rileva: «Da noi l'amore per il calcio è sempre tanto, ma la violenza allontana la passione e l'entusiasmo dagli impianti. Invece noi dovremmo far avvicinare le famiglie e invogliarle a venire a godersi le partite dal vivo». Certo, ci vuole anche un’Italia diversa, e vincente. «C’è tanto lavoro ancora da fare nei prossimi mesi. In queste prime settimane abbiamo cercato di portare un'idea di calcio diversa e di avvicinare l’Italia ad una squadra di club».

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