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Hamilton, a Singapore giornata perfetta

Hamilton, a Singapore giornata perfetta

F1. L’inglese vince la gara e sorpassa il compagno di squadra nella classifica piloti: «Le cose per me sono cambiate»

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ROMA. Lewis Hamilton trionfa a Singapore e, complice il ritiro di Rosberg, si porta al comando della classifica generale piloti superando proprio il tedesco compagno di scuderia di tre punti (241 contro 238). Staccato al terzo posto il pilota australiano della Red Bull Ricciardo (181), ieri terzo dietro al suo compagno di squadra Vettel; Alonso, quarto al traguardo, nella classifica pilota rincorre i magnifici con 133 punti.

«Le cose sono cambiate» afferma trionfante al traguardo Halmiton. Che ha aggiunto: «E’ stato un fine settimana pulito, Nico non ha finito la gara e non è stato quindi il massimo per il team». Il pilota inglese sorride e festeggia sul podio la vittoria e la leadership ritrovata nel Mondiale piloti ai danni del rivale Rosberg bloccato da guai tecnici alla sua Mercedes. «Grazie a tutti i ragazzi del team, senza di loro questo non sarebbe stato possibile».

Deluso, ma fiducioso per il futuro, il ferrarista Alonso, giunto quarto al traguardo: «La safety-car è arrivata al momento sbagliato, la strategia è stata quella giusta ma abbiamo avuto un po’ di sfortuna». Alonso si appella alla cattiva sorte che gli ha impedito di salire sul podio a causa dell'ingresso della safety-car nel momento sbagliato. «È stata comunque una bella sensazione lottare con quelli davanti e staccare quelli dietro - aggiunge il pilota spagnolo - cambierei tante cose come l'errore all'inizio o il cambio gomme al secondo pit ma è facile parlare dopo».

La Red Bull si è classificata seconda e terza con Vettel e Ricciardo. «Questo è un circuito che apprezzo molto, mi piace l’atmosfera. È stata una gara dura, di due ore, siamo arrivati al limite». Così Vettel commenta il suo secondo posto alle spalle di Hamilton. «Sono partito bene, ho superato subito Ricciardo, ho giocato di strategia», spiega il tedesco. «L’ingresso della safety car è stato un momento difficile, è stato al limite, poi Ricciardo e Alonso mi hanno messo sotto pressione».

Con un diavolo per capello Rosberg: «È un gran peccato, ho bestemmiato un bel po’ in macchina e per fortuna - ammette - nessuno ha sentito». Non nasconde la sua delusione per essere stato costretto a ritiro dopo soli 15 giri a causa di problemi tecnici al suo volante che non ne voleva sapere di funzionare.