Zaza: «Un giorno sarò il più forte»
Il neroverde parla dal ritiro della nazionale: «Per ora non sono nessuno, la mia ambizione è giocare in un top club»
COVERCIANO. «È normale che l'obiettivo di ogni giocatore giovane sia quello di arrivare a giocare nei top club: la Juve è uno di questi, non vedo perchè non dovrei ambire a giocare in una grande squadra». Lo ha detto Simone Zaza, attaccante del Sassuolo, rispondendo ai giornalisti che in una conferenza stampa a Coverciano gli ricordavano l'opzione che su di lui ha la Juventus per riscattarlo e portarlo a Torino. «È un attestato di stima», ha ammesso.
Zaza, l’unico debuttante convocato da Conte in Nazionale per Italia-Olanda e Norvegia-Italia, ricordando che già l'anno scorso riteneva fosse troppo presto per vestire il bianconero: «Lo penso ancora, perchè non è che io abbia fatto un anno perfetto, ho fatto bene ma ho avuto tante difficoltà. Spero che quest'anno sia il mio anno, poi la convocazione in nazionale è stata una sorpresa che però mi godo fino in fondo». La testa, ha fatto capire l'attaccante di Policoro, è alla stagione in corso: «Il mio desiderio per quest'anno era giocare col Sassuolo, credo fortemente nella squadra e credo che potrei crescere ancora tanto». Poi un tuffo nel passato: «Ero a Bergamo dai 14 ai 18 anni - ha raccontato - l’ultimo anno molto difficile, ero diverso caratterialmente, più ragazzino, avrò fatto degli sbagli ma non mi sono mai abbattuto, ho sempre cercato di arrivare, poi sono stato fortunato perché ho trovato gente che ha creduto in me».
Riguardo i suoi difetti da calciatore ha ammesso di farsi valere nei contatti diretti con i difensori: «Devo iniziare un pò a darmi una calmata, l’anno scorso ho preso troppe ammonizioni, sarebbe stato meglio qualche gol in più e qualche ammonizione in meno. il calcio è fisico e bisogna adattarsi. Devo migliorare in tante cose, la prima è il destro, dove sono meno abile, sono abbastanza alto e dovrei essere più bravo di testa. Il mio idolo da bambino è stato sempre Van Basten»
Zaza, chiamato in azzurro a sorpresa, non si sente erede o sostituto di Mario Balotelli, non convocato: «Io erede di Balotelli? Sinceramente non la vedo così , per me Balotelli è un giocatore fortissimo, l’Italia ai Mondiali aveva dei giocatori forti, poi purtroppo è andata male. Non sono ancora nessuno e non ho ancora fatto niente: spero di poter essere un giorno l'attaccante forte che tutte le nazionali hanno, ma per adesso non è così».
Infine una battuta su Conte: «L’impatto col mister è stato positivo, sapevo di essere un giocatore che poteva interessargli. Essere qui per me è un punto di partenza, un’esperienza nuova e inaspettata, un sogno».
Paolo Seghedoni