Gazzetta di Modena

Walter Alfredo Amato Lenin Novellino, detto Monzon. Ci sarebbe da sbizzarrirsi sui tanti nomi del mister gialloblù. Ma restiamo a quello non ufficiale ispirato dalla somiglianza con Carlos Monzon, lo staordinario boxeur che spedì il nostro Benvenuti dal trono mondiale dei pesi medi agli almanacchi del pugilato. Una furia sul ring il Monzon argentino, una belva in panchina quello del Modena. Calcio e boxe hanno poco da spartire, ma sul ring non ci sono solo botte da orbi, ma anche valori importanti come la capacità di incassare e rialzarsi. E guai a permettere a un pugile di rimettersi in piedi, dicono gli esperti: potrebbe essere l’inizio della fine. Novellino ha fatto propria questa forza di riuscire a ribaltare le situazioni compromesse, anche a livello professionale, per poi rifilare ganci da spavento. È arrivato a Modena quando ormai il calcio italiano lo dava per bollito e nella terra del “bollito” ha recuperato l’entusiasmo e la voglia di allenare che aveva agli inizi di carriera quando si presentò, a suon di promozioni, come uno dei mister più vincenti.

Walter Novellino a Modena ha rialzato la testa e ha fatto parlare il campo: coi risultati, trasformando giovani promesse in giocatori veri e regalandosi anche un piccolo prodigio, l’esplosione di un fenomeno come Babacar. Novellino ha il dna dei bravi maestri che sanno usare il bastone e la carota e ottenere rispetto dei propri allievi non per il nome e la storia, ma per il carisma e la credibilità. Prese il Modena ormai defunto di Marcolin e per poco non lo portò ai playoff, traguardo centrato nel torneo scorso dopo aver rischiato di finire al tappeto nel finale del girone di andata. Si rialzò insieme alla truppa sfiorando la A, ma sul più bello gli mancarono i pugni di Babacar, Granoche e Rizzo. Ora ci riprova con un gruppo più accreditato: la certezza dei tifosi gialloblù è che il Modena è in buone mani. Iachini può confermarlo...(p.v.)

@PaoloVp305

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